Recensione

Il ritorno di Cybophonia

Dopo sette anni di silenzio torna l’artista locarnese che fu uno all’inizio del Millennio tra i paladini della «lounge» anche a livello internazionale e che ora di «reinventa» pop singer
Eros Minichiello aka Cybophonia
Quinto Regazzoni
24.03.2021 18:23

Il mese scorso ha visto il ritorno di un veterano della musica nostrana dopo un lungo periodo di silenzio. È Cybophonia, al secolo Eros Minichiello, che ha pubblicato un singolo, dal titolo Without Delay che «nasce da una forte esigenza di tornare al nuovo panorama discografico, radicalmente mutato, dal quale faccio fatica a stare alla larga», come spiega l’artista locarnese. Mi è sempre piaciuto creare musica e sperimentare nuove forme di scrittura di canzoni», continua. «Ecco perché, negli ultimi anni di silenzio, non sono rimasto inattivo. Senza particolari ambizioni, ho iniziato a scrivere canzoni con un approccio organico».

Nel corso degli ultimi vent’anni Cybophonia ha manifestato il suo talento musicale in vari campi, dalle colonne sonore per film alla televisione, dalla radio agli spot pubblicitari, il tutto parallelamente alla carriera discografica, iniziata nel 2000 con l’album Cybophonia, pubblicato per la storica etichetta italiana Irma Records. A quello sono poi seguiti due EP (Azona Pop del 2002 e Cut & Paste del 2003 in vinile 12”) e diversi remix. Nel 2003 è arrivato Vostok Jazz, selezione di brani realizzati tra il 1999 e il 2003 pubblicata dall’etichetta giapponese Hipnologie Recordings e nel 2006 August, disco realizzato in collaborazione con il compositore svizzero Florin Maasz e mandato alle stampe con il nome Centovalley. Dello stesso anno è la creazione della sua etichetta discografica, la Stereolake Records, che lo ha visto tornare al nome Cybophonia con l’EP digitale Slide (2007).

Da qui è iniziato un ciclo di intervalli di sette anni. Nell’ottobre del 2014, dopo la prima pausa, è arrivato un nuovo disco, Spinning, mentre quest’anno, dopo la seconda pausa discografica, è il turno del singolo Without Delay: brano che rappresenta una vera e propria trasformazione per Eros, che lo stesso artista, sulla sua pagina di Bandcamp, ha così raccontato: «Ho deciso di resuscitare la mia voce e ho abbracciato le mie vecchie chitarre acustiche ed elettriche, riducendo al minimo l’input digitale e lo stile taglia e incolla che caratterizzava tutti i miei progetti precedenti. Mi sono allontanato dai generi EDM, per rivisitare la mia passione giovanile per l’indie guitar pop, che non mi ha mai veramente abbandonato».

Una passione che si coglie immediatamente nelle prime battute del brano (che all’orecchio del sottoscritto ha portato echi di un Duca Bianco del periodo d’oro) e che per chi conosceva e amava Cybophonia potrebbe risultare straniante, cosa però tenuta d’acconto dallo stesso artista. «Spero che questa nuova fase venga apprezzata da ascoltatori fedeli, per quanto possa sembrare inquietante all’inizio. Spero anche che possa conquistare un pubblico nuovo, che non ha ascoltato i lavori precedenti di Cybophonia». Un augurio che sposiamo e al quale aggiungiamo un caloroso invito all’ascolto, con la speranza di non dover attendere altri sette anni per altra musica firmata Cybophonia. Info: https://mx3.ch/cybophonia