La curiosità

In caso di gol? «Yakin is on fire»

La FIFA ha chiesto a ogni nazionale di scegliere un brano per festeggiare una rete: la Svizzera, come Inghilterra e Polonia, ha puntato sul brano di Gala tornato alla ribalta grazie al Milan e a Stefano Pioli
Murat Yakin e la Svizzera sognano di sfondare la rete. © KEYSTONE / LAURENT GILLIERON
Red. Online
24.11.2022 09:42

L’intrattenimento, si sa, oramai è parte integrante del calcio. Americanate, se vogliamo. Divenute sempre più centrali, però, per «tenere lì» tanto gli spettatori televisivi quanto quelli allo stadio. Alcuni, vedendo le partite di Qatar 2022, hanno lanciato anatemi in serie: perché quella musica assordante dopo ogni gol?

Il perché, beh, è presto detto: l’ha chiesto la FIFA. Nello specifico, il governo del calcio ha proposto a ognuna delle 32 nazionali presenti a Doha di scegliere una canzone che, insomma, catturasse al meglio la gioia di una rete.

Il Guardian, fra gli altri, ha ottenuto l’elenco. Ovviamente, i nomi di peso non mancano: il Canada, ad esempio, ha giocato in casa puntando su Going Bad di Meek Mill: rapper americano, sì, ma per l’occasione accompagnato da Drake. La Serbia, invece, si è data al reggaeton balcanico (sì, abbiamo controllato e come genere esiste) con Preko Sveta di Rasta.

E le altre? A spopolare, per forza di cose, è Freed From Desire di Gala. Un brano del 1996, in piena epoca dance dunque, nato dalla mente lucidissima dell’iconico Molella e tornato prepotentemente di moda grazie al Milan campione d’Italia e al ritornello cantato da tifosi, giocatori e allenatore stesso «Pioli’s on fire». A rilanciarlo, nel 2016, erano stati i tifosi dell'Irlanda del Nord con il coro «Will Grigg's on fire» dedicato al loro attaccante preferito.

Spopola, appunto, anche ai Mondiali: l’hanno cantata pure i tifosi sauditi dopo l’incredibile vittoria sull’Argentina. E spopola a livello di scelte musicali: l’hanno scelta come «canzone del gol» l’Inghilterra, la Polonia e, udite udite, la nostra Svizzera. Considerando la goleada inglese, beh, la Nati può sperare di avere fatto la scelta giusta.  

La musica, allargando il campo, è un dossier su cui la FIFA insiste parecchio. E proprio la musica, idealmente, dovrebbe rappresentare nel migliore dei modi l’unione dei popoli. La canzone ufficiale di Qatar 2022, ad esempio, Hayya Hayya (Better Together), riunisce star provenienti da tre continenti diversi. Per soddisfare i bisogni degli asiatici, mettiamola così, alla cerimonia inaugurale è stato invitato Jung Kook dei BTS. Il tutto, si badi, con tanto di playlist ufficiale su Spotify a nome FIFA Sound. E ancora: Budweiser, sponsor ufficiale, ha lanciato il suo personalissimo inno dei Mondiali. Una cover di Everybody Wants to Rule The World dei Tears For Fears eseguita da Lil Baby.

Calcio e musica, ai grandi eventi, non sono mai stati così vicini par di capire. Con tutte le conseguenze del caso. E i puristi, dicevamo, sono sempre più arrabbiati. Avvertono, concludendo, che il loro amato sport sta prestando troppo il fianco all’intrattenimento e al consumismo.

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