La Svezia vince l'Eurovision, Remo Forrer solo ventesimo

Liverpool parla  svedese. Ad aggiudicarsi l'edizione 2023 di Eurovision è infatti Loreen con la sua Tattoo. Per la cantante è la seconda vittoria all'Eurovision, 11 anni dopo la vittoria di Baku. A completare il podio Finlandia e Israele.

Delusione per Remo Forrer, che al televoto ottiene solo 31 punti, non andando oltre al ventesimo posto con la sua Water gun. Il suo Eurovision è stato comunque positivo, facendosi conoscere per la sua voce e la sua simpatia.

Che dire, grazie di averci seguito e ci vediamo nel 2024... in Svezia!

Diciamo la verità, ci aspettavamo di più dal televoto per Remo Forrer, che ha ottenuto invece solo 31 punti. Certo, meglio di Marius Bear, ma ciò non permetterà di oltrepassare la seconda metà della classifica.

Le giurie nazionali hanno premiato la Svezia, saldamente in testa. A contendersi il secondo posto Italia e Israele, entrambe però lontante da Loreen, già vincitrice nel 2012. Remo Forrer al momento è 14simo, speriamo che il televoto cambi le carte in tavola!

È la cantautrice ticinese Chiara Dubey ad annunciare i voti della Svizzera, che premia Italia, Estonia e soprattutto Repubblica Ceca, che si aggiudica i 12 punti. Certo, se qualche paese ricambiasse la cortesia...

Mentre la Svezia continua ad allungare, alcuni paesi che sembravano poter dare voti alla Svizzera stanno dando una sfilza di 0. In particolare da Germania, Belgio, Croazia, Serbia e San Marino ci si aspettava qualche punto in più. Remo comunque è ancora nella parte sinistra della classifica: in particolare, degni di nota i 10 punti che arrivano dalla Finlandia. Nelle zone alte della classifica, è lotta aperta per il secondo posto tra Italia e Israele.

Pioggia di voti per la Svezia, che al momento è saldamente al primo posto. Seconda, con un grande gap da colmare, l'Italia. Remo Forrer è a metà classifica, grazie ai voti di Olanda, Malta, Austria e Azerbaijan.

Dopo i 0 punti dell'Ucraina, le prime soddisfazioni per Remo Forrer arrivano dall'Italia, che regala 4 punti. Ma al momento le soddisfazioni sono poche...

Sono terminate le esibizioni dei 26 paesi in gara. Da adesso potete votare i vostri artisti preferiti. Io intanto finalmente posso alzarmi due minuti dalla scrivania: a Sanremo c'è decisamente molto più tempo per respirare tra un'esibizione e l'altra...

L'inglese Mae Muller chiude le esibizioni dei cantanti in gara con la sua I wrote a song. Un brano che sembra la raccolta dei cliché necessari per vincere l'Eurovision. Forse gli inglesi vogliono provare a vincere a casa loro e sembrano particolarmente convinti di potercela fare. Peccato solo che l'ultima volta che ci hanno provato è finita malissimo, vedi Europei 2021. It's coming home? «Questo non creto», come dirette Razzi imitato da Crozza. - VOTO 6

I Let 3 sono dei geni, non c'è altro da dire. Dietro i costumi si nasconde una grandissima intelligenza. Più che Elio e le Storie Tese, a cui vengono associati, la Mama ŠČ! del gruppo croato mi ricorda «Girotondo» di Fabrizio De Andrè. Io voterò per loro, non voglio influenzarvi ma votate anche voi per loro (guardate che poi controllo). - VOTO 8

Anche sentita alla radio in questi giorni, Carpe Diem dei Joker Out è una delle canzoni più interessanti di questo Eurovision. Certo, davvero eccessivi gli ammiccamenti e gli sguardi languidi: ma sentire una canzone in sloveno e avere voglia di provare a impararla è un bel successo. Bravi. - VOTO 7

Allora: «Unicorn» continua a essere una canzone a mio parere davvero mediocre. Ma almeno a un ritornello che nel bene o nel male rimane in testa e lei sul palco ha carisma. E balla alla grande. Comunque, se rapportata alla già ascoltata Solo di Blanka, qua siamo di fronte a un capolavoro... - VOTO 5

Per un attimo è sembrato che Monika Linkyte avesse problemi con l'audio. Certo, se avesse fatto come Blanco sarebbe stato un problema, vista la sua passione per la boxe... Per il resto, il brano Stay della lituana continua a non convincere. - VOTO 5,5

Domanda: ma se considerate metal i Voyager, cosa sarebbero i Lord of the Lost? Il gruppo tedesco convince con «Blood & Glitter», brano che parla di una persona che ha perso qualcuno di importante nella sua vita e cerca di fare i conti con la sua morte. Oscurità, sangue e luccichio che vengono rappresentati anche in una coreografia molto suggestiva. Loro poi sono simpaticissimi, davvero una prova di grande qualità. - VOTO 7,5

Alessandra, la rappresentante norvegese di origini liguri. Che non emergono affatto, visto che la canzone ha forti richiami all'epica delle saghe norrene. La performance si fa guardare con piacere, ma «Queen of Kings» è una canzone che mai metterei nella mia playlist. - VOTO 6

I Tvorchi chiamati a rappresentare l'Ucraina campione in carica. La loro «Heart of Steel», nulla di che sul piano musicale, ha però una forte connotazione politica. Parla infatti di una persona che non vuole arrendersi alle difficoltà della vita, con immagini di guerra per rappresentare le difficoltà che l'individuo deve affrontare. Sarà questa la chiave giusta per provare a bissare il successo della Kalush Orchestra? Se dal punto di vista artistico abbiamo qualche dubbio, abbiamo visto che la sensibilità dei telespettatori gioca un ruolo determinante. Per questo siamo pronti a farci sorprendere. - VOTO 5,5

Tanto misticismo, una musica che sembra vibrare dalla terra per espandersi sul palco di Liverpool. Pasha Parfeni convince ancora di più con la sua Soarele şi Luna, grazie anche a una coreografia meravigliosa. - VOTO 6,5

«Ho sognato di te questa notte / Ho visto te e me insieme / Non so chi sei, ma so che ci incontreremo». Di certo l'armena Brunette la incontriamo oggi, dopo la convincente esibizione di giovedì. E a riascoltarla funziona ancora meglio: il suo brano pop dedicato al suo futuro amante, con alcuni passaggi in armeno, ha delle belle sonorità e lei sul palco è a dir poco splendida. - VOTO 7

Gustaph è un bel personaggio, simpatico e con una bella voce. Ma Because of You è così datata, sia come musica che come coreografia... Probabilmente avrebbe portato il Belgio alla vittoria, se si fosse esibito 20 anni fa. Peccato solo essere nel 2023. Bel cappello: sì, non c'entra nulla, ma continuavo a pensarlo durante tutta l'esibizione - VOTO 6

Ok che a Eurovision non ci si stacca troppo da un certo tipo di musica. Ma basta insistere con questa storia che i Voyager siano un gruppo metal, per cortesia. Anche perché questo distoglie dal fatto che siano un gruppo piacevole, che si ascolta volentieri. «Promise» funziona, più la ascolto più mi piace. Certo, il playback sull'assolo è stato un momento terrificante, quasi come quello del pianoforte estone... - VOTO 6,5

Sto davvero provando a farmele piacere, perché almeno hanno una visione e un significato. Ma le Vesna, gruppo ceco tutto al femminile, davvero non mi convincono con la loro «My Sister's Crown». Un gran casino sul palco e una canzone che non rimane in testa, con troppi vocalizzi inutili. Mah... - VOTO 5,5

Dal balletto ai vestiti, per non parlare della canzone, qui di trash ce n'è a quintali. Ma il Cha cha cha di Käärijä rimarrà una delle performance più iconiche di questo Eurovision. Non necessariamente è un bene, ma il pubblico apprezza e si diverte. E forse questo dovrebbe bastare per dire che il cantante finlandese ha fatto centro - VOTO 6,5

Decidiamoci: o il pianoforte o lo si suona per davvero o è inutile tenerlo lì per fare del playback tristissimo. Una nota davvero stonata per l'esibizione di Alika, cantante estone che porta Bridges, una canzone che mette in mostra le sue notevoli doti vocali. L'apprezzerò di più in radio nei prossimi giorni, quando non la vedrò suonare per finta gli strumenti. - VOTO 6

Marco Mengoni dà sfoggio di qualità vocali pazzesche. Peccato però che la sua «Due», con cui ha trionfato a Sanremo, è stata letteralmente deturpata per venire incontro alle tempistiche di Eurovision. Un compromesso andava fatto ovviamente, ma il risultato è troppo evidente per chi conosce la versione originale. La coreografia è meravigliosa, l'outfit decisamente meno. Possibilità di vincere? Qualche dubbio sorge... - VOTO 7-

Per Albina & Familja Kelmendi è sicuramente già un grande successo potersi esibire in finale dell'Eurovision cantando in albanese. Anche perché difficile pensare che possa ottenere un piazzamento di prestigio con Duje, canzone piacevole e che rappresenta la musica tradizionale albanese, ma difficilmente digeribile da tutto il pubblico europeo. - VOTO 6+

La Svezia è data da tutti come una delle grandi favorite. E Tattoo di Loreen non è certo una brutta canzone, anzi. Ma davvero faccio fatica a vederla tra le favorite. Ora che l'ho detto, vincerà di sicuro...! La cantante svedese, già vincitrice nel 2012, si mangia però il palco grazie a una presenza incredibile. - VOTO 6,5

Bianca Paloma è la seconda «Big 6» in gara. La spagnola porta "Eaea" brano che parla di un'attrazione fisica tra l'artista e qualcun altro. «Eaea» sarebbe infatti un'espressione di piacere fisico: tutto molto bello, però qualche vocale avrebbe potuto metterla nel testo. Tanti, troppi, i vocalizzi che ad un certo punto danno l'idea di una tortura più che di passione. Paloma ha comunque un'ottima presenza scenica e la coreografia è piacevole - VOTO 5,5

Con tante canzoni interessanti in gara, Break A Broken Heart passa davvero inosservata. Testo e musica troppo banali per il cipriota Andrew Lambrou, che peraltro non sembra avere neanche un voce particolare. Dato che è pratico di X-Factor: Andrew, per noi è no - VOTO 4

La Francia è il primo dei paesi «Big 6» a esibirsi. E che big porta sul palco di Liverpool! La Zarra si presenta con Évidemment, dove le musicalità francesi si incontrano con la disco. Un brano che parla dell'esperienza della realtà della vita, mentre guarda al passato con nostalgia e rimpianto. Una protagonista che ha sperimentato il crepacuore e la disillusione, mentre canta della sua incapacità di trovare l'amore e delle conseguenze dolorose del credere in promesse vuote. Esibizione d'autrice, con una coreografia incantevole. Forse un po' troppo nazionalista... Il pubblico comunque apprezza. E fa bene. - VOTO 7

Dopo la bellissima prova di martedì, riascoltiamo con piacere Luke Black. La sua «Samo mi se spava» ha un testo raffinato e sonorità interessanti. Riguardando l'esibizione, forse però avremmo preferito una coreografia più asciutta, intima. E invece in alcuni momenti si scade in orpelli di cui avremmo potuto fare a meno. Ma ce ne fossero di esibizioni del genere... - VOTO 6,5

Dopo la prima terribile prova di Blanka, che pure le è valsa la finale, eravamo pronti a cambiare idea. E invece no: «Solo» è davvero terribile, con una coreografia di un kitsch spiazzante. Le provocazioni, ricordiamo che la canzone affronta senza troppi giri di parole l'autoerotismo, senza contenuti e un minimo di intelligenza in più non possono bastare per salvare una performance tragica. - VOTO 3

L'applauso che lo accoglie sul palco lascia intendere come abbia conquistato il pubblico. Remo Forrer ha già vinto il suo Eurovision anche grazie alla simpatia e al volto pulito. Certo, poi sale sul palco ed emoziona: Water gun è davvero bella e la coreografia crea una bellissima atmosfera. Siamo convinti che non sarà penalizzato dal voto del pubblico come accaduto lo scorso anno per Marius Bear: per questo lo vediamo nei primi 10. Forza Remo! - VOTO 8

Ai Coração. Ma il cuore ce lo ha fatto battere Mimicat, la cantante portoghese che abbina una presenza scenica incredibile con una voce potente, che immaginiamo cantare il Fado in un locale del centro di Lisbona mentre beviamo Porto. Un'esibizione intensa, sensuale pur mantenendo un velo di ironia: potrebbe prendere caterve di voti dai telespettatori. - VOTO 7+

Teya & Salena sono le prime cantanti in gara ad esibirsi. Dopo la splendida prova di giovedì, il duo austriaco si riconferma con Who The Hell Is Edgar?, canzone che fa ballare tutta l'arena di Liverpool ma che nasconde una critica sociale sul trattamento riservato agli artisti. Coreografia suggestiva, qualche stonatura che non intacca un'esibizione sorprendente. Si comincia decisamente bene. - VOTO 7

Ecco la scaletta ufficiale della finale dell'Eurovision Song Contest con i cantanti in ordine di uscita.

🇦🇹 Austria: Teya & Salena - Who The Hell Is Edgar?

🇵🇹 Portogallo: Mimicat - Ai Coração

🇨🇭 Svizzera: Remo Forrer - Watergun

🇵🇱 Polonia: Blanka - Solo

🇷🇸 Serbia: Luke Black - Samo Mi Se Spava

🇫🇷 Francia: La Zarra - Évidemment

🇨🇾 Cipro: Andrew Lambrou - Break A Broken Heart

🇪🇸 Spagna: Blanca Paloma - Eaea

🇸🇪 Svezia: Loreen - Tattoo

🇦🇱 Albania: Albina & Familja Kelmendi - Duje

🇮🇹 Italia: Marco Mengoni - Due Vite

🇪🇪 Estonia: Alika - Bridges

🇫🇮 Finlandia: Käärijä - Cha Cha Cha

🇨🇿 Repubblica Ceca: Vesna - My Sister's Crown

🇦🇺 Australia: Voyager - Promise

🇧🇪 Belgio: Gustaph - Because Of You

🇦🇲 Armenia: Brunette - Future Lover

🇲🇩 Moldavia: Pasha Parfeni - Soarele şi Luna

🇺🇦 Ucraina: Tvorchi - Heart of Steel

🇳🇴 Norvegia: Alessandra - Queen of Kings

🇩🇪 Germania: Lord of the Lost - Blood & Glitter

🇱🇹 Lituania: Monika Linkytė - Stay

🇮🇱 Israele: Noa Kirel - Unicorn

🇸🇮 Slovenia: Joker Out - Carpe Diem

🇭🇷 Croazia: Let 3 - Mama ŠČ!

🇬🇧 Regno Unito: Mae Muller - I Wrote A Song

Ad aprire la finale di Eurovision la Kalush Orchestra. Il gruppo ucraino, vincitore dell'ultima edizione tenutasi a Torino, incanta con una bellissima versione di «Stefania». Si parte alla grande, davvero.

Due semifinali tra grandi emozioni e performance discutibili, ma finalmente è arrivato il momento della finale di Eurovision! Tanti i protagonisti in gara: uno di questi sarà sicuramente Remo Forrer, il giovane svizzero che ha conquistato tutti con la sua simpatia e la sua voce. Sebbene non parta con i favori della vigilia, il sangallese ha tutte le carte in regola per conquistare un piazzamento di prestigio. Certo, gli avversari da battere sono tanti, su tutti i tanto attesi «big 5+1» (i rappresentati di Italia, Spagna, Germania, Francia e Inghilterra, oltre ai vincitori dell’Ucraina) le cui esibizioni promettono di essere particolarmente spettacolari.

Esibizioni che il Corriere del Ticino commenterà con pagelle e «spigolature»: seguite la finale con noi!