L'indiscrezione: 1,1 miliardi di dollari per il catalogo dei Queen
La cifra, da capogiro, se confermata è destinata a fare storia. Parliamo dei Queen e della ventilata cessione del loro catalogo musicale. Stando a Music Business Worldwide, giornale online specializzato in informazione economica e finanziaria applicata alla musica, le trattative in questo senso sarebbero in fase iniziale. Di più, tra i potenziali acquirenti vi sarebbero Universal Music e alcuni fondi d’investimento, sempre più interessati a questo genere di operazioni.
L’indiscrezione sta facendo il giro del mondo. Non tanto, o non solo, perché stiamo parlando dei Queen, una delle band più iconiche della storia, ma perché si parla di una cessione da 1,1 miliardi di dollari. Tradotto: i precedenti record, Sony Music per Bruce Springsteen e Bob Dylan, costate alla major discografica rispettivamente 500 e 450 milioni di dollari, verrebbero polverizzati.
L’operazione, si legge, parrebbe difficile, a maggior ragione se consideriamo la struttura particolare del catalogo dei Queen.
Per dire: in Nordamerica, i master sono nelle mani di Disney Music Group, DMG, che di suo ha un accordo di distribuzione globale con Universal. Al di fuori degli Stati Uniti e del Canada, invece, è tutto nelle mani della band tramite la società Queen Productions Ltd., di cui i membri superstiti – Brian May, Roger Taylor e John Deacon – detengono quote paritetiche assieme al Freddie Mercury Estate. I diritti di publishing, quelli, appartengono a Queen Music Ltd., composta dagli ex membri superstiti e dal citato Freddie Mercury Estate sebbene amministrata da Sony Music Publishing.
La popolarità dei Queen non è mai stata in discussione. Ed è per questo che, sul piatto, sarebbe stata proposta una cifra monstre. La Queen Productions Ltd., ad esempio, nel 2021 ha fatto registrare ricavi per 39,19 milioni di sterline. Nel 2019, grazie all’uscita del film Bohemian Rhapsody, i ricavi salirono addirittura a 72,7 milioni. Su Spotify, a livello globale, i Queen sono al quarantottesimo posto, con 47,7 milioni di ascoltatori mensili. Incredibile. E logico, di conseguenza, che adesso i big del settore vogliano mettere le mani sul catalogo.