Musica e televisione

No, gli ABBA non parteciperanno al prossimo Eurovision

La notizia trapelata negli scorsi giorni è stata confermata da Björn Ulvaeus e Benny Andersson in un'intervista alla BBC – Quasi cinquant'anni fa, nel 1974, il gruppo conquistava l'Europa e il mondo alla competizione di Brighton
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Red. Online
25.05.2023 16:00

A due settimane dalla finale di Eurovision, si comincia già a parlare del prossimo. E in particolar modo della Svezia, protagonista di quest'ultima edizione. A qualcuno la canzone di Loreen non è proprio piaciuta. Di più, molti hanno parlato di plagio. Di «già sentito». Eppure, nonostante le critiche, la vittoria svedese all'Eurovision sembrava aver messo tutti d'accordo quantomeno su una possibilità. Un sogno, forse. Ossia che al prossimo contest, nel 2024, la Svezia riportasse sul palco gli ABBA. Come da tradizione, infatti, l'edizione successiva del contest canoro viene ospitata dal Paese vincitore dell'anno precedente. Quale migliore occasione, quindi, per rivedere gli ABBA esibirsi in eurovisione dal palco di casa?

Fin dai primi istanti dopo la finale, sui social si erano scatenati i commenti. Centinaia e centinaia di fan speravano che la vittoria di Stoccolma potesse portare, quantomeno, a un ritorno del popolarissimo gruppo scandinavo. Sia come ospiti, che come partecipanti in gara, per voler sognare davvero in grande. Tuttavia, pochi giorni dopo la finale, un canale Twitter dedicato agli aggiornamenti dell'Eurovision Song Contest aveva presto infranto i sogni di molti. «Gli ABBA hanno fatto sapere che non parteciperanno al prossimo Eurosong», si leggeva. La mancanza di fonti ufficiali, però, lasciava acceso un barlume di speranza. Speranza che si è spenta poche ore fa, con una video intervista della BBC. In cui Björn Ulvaeus e Benny Andersson confermano quello che i fan non avrebbero mai voluto sentire: «No, non andremo all'Eurovision». 

Tutta colpa di Andersson?

E così, sono sfumate anche le più remote speranze di vedere il pubblico ballare entusiasta sotto le note di «Dancing queen». «Non c'è modo, non è possibile esibirsi il prossimo anno in Svezia», hanno dichiarato a più riprese i due membri degli ABBA, intervistati dall'emittente inglese. Meno che mai, come partecipanti alla competizione. E nemmeno come ospiti. Ma per quale motivo?

A quanto pare, sarebbe «tutta colpa di Andersson». Già, perché secondo quanto riferito nel corso della video intervista, il primo ad aver incrociato le braccia, scartando totalmente l'idea di salire sul palco per la competizione, è stato proprio il membro fondatore del gruppo. «Non voglio farlo. E se non voglio io, non vogliono gli altri». Molto semplicemente, spiega Andersson, «è lo stesso per tutti e quattro». Se uno di loro non vuole fare una cosa, anche gli altri si tirano indietro. Un metodo discutibile, ma a quanto pare efficace. Almeno secondo quanto trapela dalle parole degli altri membri, che non sembrano esserci rimasti particolarmente male per questa scelta «imposta» dal leader. «Possiamo festeggiare i 50 anni degli ABBA senza essere sul palco», ha infatti aggiunto Björn Ulvaeus, senza mostrare il minimo segno di rimorso. 

Come a Brighton nel 1974

Niente da fare, quindi. Nonostante le coincidenze, la vittoria di Loreen non riuscirà a riportare il gruppo sul palco. Il trionfo della Svezia a Liverpool di quest'anno, infatti, ricorda molto quello del 1974. Anno in cui a Brighton, furono proprio gli ABBA a classificarsi al primo posto con la loro «Waterloo», brano d'esordio che conquistò l'intero Regno Unito e in men che non si dica anche tutto il resto del mondo. Proprio con quella canzone, il gruppo registrò anche il suo primo film e promo clip. Ma le coincidenze non sono ancora finite. Infatti - udite udite - la prossima edizione del 2024 avrà luogo esattamente cinquant'anni dopo il successo stratosferico degli ABBA all'Eurovision. Quella del 1974, a tutti gli effetti, fu davvero una vittoria importante. Decisiva. Ma che a quanto pare, vuole essere custodita come un bel ricordo, e nulla di più. Senza celebrare anniversari, fare rimpatriate, e soprattutto lontano dai riflettori.