Nel canton Uri fa discutere l'esecuzione dell'assassino Bernet
I funerali del ghigliottinato Bernet
Altdorf, 30 (Resp.) – Stamane si sono svolti i funerali di Clemente Bernet, ghigliottinato ieri mattina. La testa del Bernet era stata esaminata ieri da un gruppo di medici psichiatri. La bara era stata deposta in una stanza del penitenziere, dove durante la giornata molte persone si erano recate a recitare le preghiere dei defunti. Vicino alla bara era stata posta una croce nera con l’iscrizione in bianco: Clemente Bernet 1882-1924.
Cittadini urani hanno vivamente criticato l’applicazione della pena capitale e si augurano che la esecuzione di Bernet sia stata l’ultima sul territorio della Confederazione. Vive simpatie si è attirato l’ex landamanno Lusser per il coraggio con cui fece opposizione al Governo durante l’ultima seduta del Gran Consiglio, mentre è vivissima l’indignazione contro l’avv. Meyer, consigliere conservatore cattolico, definito il «vero carnefice di Bernet», in seno al Gran Consiglio per avere osato servirsi nel suo discorso, col quale domandava la pena capitale per Bernet, delle stesse parole del Redentore.
La salma di Bernet è stata sotterrata nel Cimitero di S. Martino. Seguiva il carro funebre una folla numerosa. Il Governo del Canton d’Uri ha deciso di versare al boia, oltre ai fr. 500 stabiliti dal contratto, fr. 100 di gratificazione, accompagnati da una lettera di ringraziamento per i servizi resi. La ghigliottina è stata smontata e rinviata a Lucerna.
Lugano - In Fascio
La polizia ha provveduto nel pomeriggio di ieri a far accompagnare al suo paese un confederato che aveva dato improvvisamente in smanie furiose, così da far temere che le sue facoltà mentali non funzionassero con molta regolarità. All’Ufficio Postale, senza motivo alcuno, lanciò sulla testa di un impiegato un pacco che aveva portato per la spedizione ed a Castagnola, ove si trovava in pensione, commise altre stravaganze del genere. Il delegato di polizia aveva passato incarico al capo infermiere della Croce Verde, signor Arrighi, di tenergli compagnia durante il viaggio e sino alla stazione il confederato seguì docilmente il suo custode. Mentre erano in attesa del treno, ebbe la disgrazia di scorgere la sua fidanzata e questo lo fece dare in nuove escandescenze clamorose. Finalmente, più tardi, seguito da un detective, il povero pazzo potè proseguire il viaggio senz’altri inconvenienti.
Stamane verso le 9 un «char à banc» trainato da un cavallo si capovolgeva all’angolo formato da corso Pestalozzi con via Pretorio. Il conducente venne gettato al suolo ma non riportò danni, mentre il carretto, proprietà del signor Arturo Martellotta, dovette essere preso a rimorchio.
La Scuola Maggiore di Davesco-Soragno è soppressa per insufficienza di numero di alunni: questi saranno mandati alle Scuole Maggiori di Pregassona (quelli della frazione di Soragno) e di Dino (quelli della frazione di Davesco).
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