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Ora anche tu puoi entrare nel negozio di giocattoli di Kevin

A Milano un «piccolo miracolo», apre una filiale di FAO Schwarz, il centro commerciale tutto dedicato ai giochi e reso celebre dai film di Natale come «Mamma ho perso l’aereo» e «Big» — Il capoprogetto: «Abbiamo scommesso sul valore dell’esperienza, questo è il primo di altri punti vendita» — L’abbiamo visitato per voi — VIDEO
Oltre duemila giocattoli esposti su tre piani in 25 aree tematiche
Jona Mantovan
02.11.2021 16:12

Sembra la trama di una storia natalizia, ma invece è tutto vero: in città (a Milano) apre un negozio di giocattoli. E non è un negozio qualsiasi, è FAO Schwarz. Uno di quelli resi celebri da film come «Mamma ho perso l’aereo» oppure «Big», con un giovanissimo Tom Hanks che balla su un pianoforte gigante, suonandolo al ritmo dei passi sui tasti. Lo stesso che si può ammirare (e utilizzare) in via Orefici 15, a poca distanza dal Duomo. Ad accogliere i clienti desiderosi di entrare in quel che ha tutto l’aspetto di un sogno per bambine e bambini, sotto l’insegna dorata ecco un’enorme figura che ricorda un soldatino schiaccianoci dai tratti stilizzati, con la classica divisa in rosso. Alcuni commessi, all’ingresso, sono abbigliati allo stesso modo, con tanto di immancabile copricapo cilindrico. In un mondo dominato dagli acquisti su internet e da negozi “fisici” che continuano a chiudere, sembra di essere all’interno di una “bolla” nella quale tutto è possibile.

Tanto per fare qualche esempio nello stesso settore, in Svizzera Franz Carl Weber in passato aveva chiuso varie sedi, mentre Toys «R» Us era andata in bancarotta nel 2018. Anche l’ultimo negozio Disney in Italia ha gettato la spugna, chiudendo i battenti giorni fa in centro, in corso Vittorio Emanuele. «Sì, in effetti sembra strano, ma è una mossa coraggiosa - sottolinea il capoprogetto, Fabio Brugnoli, che per l’occasione accoglie i clienti nella filiale nuova di zecca -. Abbiamo la fortuna di avere alle spalle un gruppo come Prénatal Retail, leader europeo con oltre 700 negozi in otto Paesi, tra cui la Svizzera, e la californiana ThreeSixty Group, proprietaria del marchio FAO Schwarz. Ma quello che abbiamo qui è soltanto un “pilota”, il primo nell’Europa continentale.

Presto arriveranno altri punti vendita, anche in altri Paesi». Presto FAO Schwarz potrebbe aprire anche in Svizzera, in Ticino? Magari a Locarno... o a Lugano? Brugnoli, sotto la mascherina, continua a sorridere (guarda il video allegato a quest’articolo).

La fila all’esterno del portone e il continuo via vai di famiglie tra pupazzi di tutte le forme e colori, bambole, macchinine, riproduzioni in gomma di dinosauri e kit per esperimenti scientifici testimonia il successo del nuovo punto vendita. Ma cos’ha di diverso dagli altri negozi? «Vogliamo puntare sull’esperienza. Si può giocare con i giocattoli, ci sono molte dimostrazioni dei prodotti, c’è la possibilità di poterli personalizzare e diamo la possibilità di interagire con elementi iconici, come ad esempio il famoso pianoforte gigante».

La superficie di vendita di 600 metri quadrati è sviluppata su tre piani (uno interrato) e accoglie oltre duemila giocattoli, «il 60% in esclusiva per l’Italia. Ci sono 25 aree tematiche e 15 di queste offrono un’esperienza diretta al cliente». Nonostante il grande afflusso, arredi e scaffali traboccano di meraviglia e fantasia, con un gusto per la sorpresa fin nei minimi dettagli. «È stato complicato aprire nei tempi previsti, questo è stato un piccolo primato. Dalla pandemia ai problemi di fornitura... ma alla fine abbiamo superato tutti gli ostacoli e ce l’abbiamo fatta». E a proposito di problemi di fornitura e carenza di materie prime, non rischiamo di rimanere con gli scaffali vuoti? «Cercheremo di non farlo», assicura il capoprogetto. I regali, insomma, quest’anno sembra proprio che non mancheranno.

I visitatori sono entusiasti, lo si sente anche dai gridolini di esclamazione da grandi e piccoli: «Mi hanno detto di questo negozio e la prima cosa che ho fatto è venire qui», dice Francesca che ha raggiunto i parenti da Viareggio. «Ho scelto apposta un momento in cui le scuole sono aperte per evitare un affollamento eccessivo. Quello che mi ha colpito? Le Barbie!», esclama ridendo. In effetti qui c’è l’esclusiva europea «Style by You», la possibilità di personalizzare il bambolotto con vestiti e accessori per comporre la propria confezione guardaroba.

«Le ho guardate parecchio! Ho acquistato alcuni giochi per bambini e una tazza della Disney per me». Rachele e Federico, ventenni di Milano, sono estasiati dall’esposizione dedicata ad Harry Potter. Qui c’è pure una riproduzione del celeberrimo binario “9 3/4” con tanto di carrellino portabagagli in bella mostra per scattarsi delle foto mentre si prende il mitico Hogwarts Express, il treno che porta alla scuola di magia. «Sono una grande appassionata della saga ideata da J. K. Rowling - dice la giovane -, penso resterò in questo reparto tutta la giornata! Scherzi a parte, l’atmosfera natalizia è molto presente e penso che questo contribuirà al successo del negozio». «Lo conoscevo soprattutto grazie ai film di Natale - dice Federico -. Sì, è come tornare bambino. Ci sono pochi negozi di giocattoli di queste dimensioni e aprirlo ora che siamo sotto Natale mi sembra un’ottima mossa». Federico dice di essere un grande appassionato di Guerre Stellari. «Certo, Harry Potter lo conosco, ma preferisco Star Wars».

Ne sono passati di anni, dal 1862 - quando Frederick August Otto Schwarz aprì un emporio di giocattoli da tutto il mondo a Baltimora, nel Maryland -. Ma la voglia di offrire un ricordo indimenticabile «è sempre la stessa», spiega Brugnoli, che fa strada nei vari reparti, per soffermarsi su un’altra esperienza esclusiva. «Un adattamento di un concetto nella sede di New York, l’adozione di una bambola, un percorso accompagnato dai nostri addetti: i bambini e le bambine che lo desiderano, devono superare una specie di “esame” e dopo aver scelto il loro guardaroba ricevono anche il loro certificato di adozione».

Tra i numerosi visitatori c’è anche Costanza, 17.enne di Milano, che passeggia insieme alla madre tra gli scaffali: «Nonostante sia già al liceo, pensare di entrare in un mondo così magico, nei desideri di un bambino, mi affascinava tantissimo. I giochi prodotti con il marchio del negozio sono molto belli - osserva la ragazza -. I pupazzi, le bambole... hanno dei dettagli che di solito in Italia non si trovano». Costanza dice di aver valutato alcuni regali da fare ai cuginetti «che adorano i giocattoli, come tutti i bambini, in fin dei conti». Marco e Anna, entrambi 25.enni, hanno appena varcato la soglia: «È un sogno che diventa realtà, è come entrare nella fantasia di un bambino», dice lui, che vive a Milano. «Rappresenta i ricordi d’infanzia, il film “Mamma ho perso l’aereo”... ma sono anche dei prodotti molto ben confezionati, da regalare a Natale ai figli, agli amici...». Anna, che vive in Francia, è d’accordo: «Sì, in effetti è tornare a quando si era bambini, ai ricordi d’infanzia... Con la differenza che, da piccola, entravo nei negozi cercando quel che volevo farmi regalare mentre oggi, da adulta, è il contrario: sono io che sto cercando i regali per i bambini»...

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