Cinema

Orso d’oro a «There Is No Evil» di Rasoulof

Berlino premia anche l’italiano Elio Germano come miglior attore per «Volevo Nascondermi», dedicato al pittore Ligabue
Elio German, Baran Rasoulof e Paula Beer. © EPA/RONALD WITTEK
Ats
01.03.2020 17:32

L’orso d’oro della Berlinale 2020 va al film There Is No Evil dell’iraniano Mohammad Rasoulof, a cui stasera è stato impedito di essere presente a Berlino. Un film composto da quattro storie che sono un vere e proprio pugno allo stomaco al regime iraniano.

«Siamo contentissimi, ma purtroppo è molto triste che Mohammad non sia potuto essere qui stasera», ha affermato chi ha ritirato l’orso d’oro al posto di Rasoulof, sottolineando che al regista iraniano «non è stato permesso di lasciare il paese».

Intanto il presidente di giuria Jeremy Irons, lo presenta con vero entusiasmo: «È un film che riguarda la responsabilità di ognuno di noi». Baran, la figlia del regista, dice invece commossa: «Lui vorrebbe essere qui ma è impossibilitato a venire». E ancora i due produttori nel ricevere il premio raccontano come non ci sia alcuna prigione che possa impedire «immaginazione e arte».

Molte lacrime nel pubblico della Berlinale, fra i componenti del cast del film There Is No Evil, che ha vinto il concorso della 70. edizione. «Mohammad tu non sei solo», gli è stato gridato dal palco del gala della Berlinale.

Tra gli altri riconoscimenti assegnati, l’orso d’argento alla migliore attrice della Berlinale 2020 va a Paula Beer, interprete del film tedesco «Undine», di Christian Petzold, mentre quello per la regia va al regista coreano Hong Sangsoo, che ha portato al concorso «The woman who ran».

L’orso d’argento al miglior attore della Berlinale 2020 va a Elio Germano per «Volevo Nascondermi» di Giorgio Diritti dedicato al pittore Ligabue.

L’orso d’argento, premio della Berlinale per la migliore sceneggiatura, va a «Favolacce», di Damiano e Fabio D’Innocenzo. Il Gran premio della giuria va a «Never, rarely, sometimes always», film indie della regista Eliza Hittman

E non poteva mancare un premio a «Dau.Natasha» di Ilya Khrzhanovskiy. A ricevere il premio per il miglior contributo artistico è stato il direttore artistico, Jurgen Jurges. A «Delete history» di Benoit Delepine e Gustave Kerven va infine il premio speciale della 70. edizione.

© EPA/RONALD WITTEK
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