Pinguini alla riscossa

Nella trilogia d'animazione Madagascar (2005, 2008, 20012) i pinguini Skipper, Kowalski, Rico e Soldato erano solo personaggi di spalla. Ma stavolta sono stati promossi protagonisti. La DreamWorks Animation li ripesca alla grande con uno spin-off tutto per loro. Nel prologo si racconta la genesi del loro sodalizio, avvenuto tra i ghiacci antartici, quando da un uovo rotolato sulla banchisa nacque Soldato. Questo incipit non rinuncia a ironizzare sulla moda documentaristica di occuparsi di pinguini, in auge qualche anno fa. Ma anche la fiction, d'animazione o mista non ha mai trascurato le potenzialità comiche di questi animali dalle movenze buffe e subito simpatici. Proprio per sottolineare la loro diversità dai confratelli solo «carini e coccolosi» Skipper e compagni si gettano con sprezzo del pericolo nelle avventure più spregiudicate e improbabili, ricche di gag e di elementi surreali. In questo senso la trama non risulta particolarmente creativa perché più che un racconto compiuto si propone come una serie ininterrotta di sketch dove a contare sono piuttosto le situazioni paradossali, le battute a raffica o la comicità slapstick. Ma un canovaccio c'è e ruota attorno alla parodia del genere spy-story alla James Bond. Supercattivo del racconto è il misterioso scienziato Octavius Tentacoli, dietro cui si cela il polipo Dave, intenzionato a rapire tutti i pinguini del mondo e trasformarli in mostri, perché invidioso di come questi pacifici animali gli abbiano sempre rubato la scena e l'attenzione dei piccoli nei parchi acquatici e negli zoo. Quando viene rapito anche Soldato, gli altri tre si mobilitano per salvarlo, assistiti dal Vento del Nord, una task force segreta superprofessionale e supertecnologica capitanata da un lupo arrogante. La difficile collaborazione tra i due team, prende in giro i contrasti tra i «federali» di differenti agenzie di tanti telefilm americani. Ma i pinguini pasticcioni e indistruttibili ottengono sempre i risultati migliori. Sempre con un ritmo forsennato il film, diretto da Eric Darnell (già coautore della trilogia di Madagascar) e da Simon J. Smith, si regge più che altro sulle prodezze nonsense e le invenzioni dei protagonisti, sempre a misura di divertimento comprensibile per i più piccoli. E c'è anche una morale semplice ed immediata sui valori di amicizia, lealtà, solidarietà, senza prendersi troppo sul serio.