Il ricordo

Quarantacinque anni fa moriva Elvis Presley

Il re del rock n’ roll, nato l'8 gennaio 1935, si è spento il 16 agosto 1977 – La sua musica senza tempo continua ad alimentare il mito, a distanza di 45 anni
Elvis Presley nel 1958 - © Wikipedia
16.08.2022 18:05

Accadde oggi: 16 agosto 1977. 45 anni fa morì Elvis Presley e con lui parte del rock and roll. Il corpo della rock star venne trovato esanime nel bagno della sua lussuosa villa a Graceland, Memphis, dalla compagna di allora, Ginger Alden. A colpire l'indimenticabile artista fu un infarto, probabilmente mentre era seduto sul water.

Dubbi e misteri

Inizialmente tutti pensarono che la morte fosse dovuta all'uso di sostanze stupefacenti, poi si scoprì tutt'altro, infatti il suo medico personale - su cui scetticismi e dubbi si sprecano tutt’ora -, il dottor Nichopoulos, disse che Elvis morì a causa delle conseguenze della costipazione cronica, una malattia che porta il colon a dimensioni sproporzionate, causa una mobilità intestinale scarsissima ed è aggravata dall'obesità, conseguenza del cibo spazzatura di cui l'artista si nutriva regolarmente.

La chitarra a 8 anni

La storia e il personaggio di Elvis appassionarono dapprima gli Stati Uniti per poi contagiare tutto il mondo. La sua fama raggiunse picchi di popolarità senza eguali e la sua personalità incuriosisce ancora oggi.  Elvis Aaron Presley nacque l’8 gennaio 1935 a Tupelo, in Mississippi. La sua famiglia non fu delle più abbienti e il piccolo Elvis affrontò un’infanzia complessa.. Ma, nonostante una situazione economica critica, la famiglia gli fu sempre accanto, come più volte dichiarato dall’artista. Il suo primo contatto con il mondo della musica avvenne tramite la Chiesa, ma fu la prima chitarra, regalatagli a otto anni, che fece nascere uno degli artisti più iconici di sempre.

Il ciuffo, le basette, i vestiti appariscenti

Trasferitosi all’età di tredici anni a Memphis per motivi legati al lavoro del padre, Elvis faticò a inserirsi nei gruppi di ragazzi della sua età. Non lo aiutava il suo look piuttosto audace, con un ciuffo vistoso cementato con la brillantina e lunghe basette. Già in quel periodo, iniziò inoltre a vestirsi in maniera appariscente. Si appassionò in quegli anni al blues e ad artisti come B.B. King. In un periodo storico in cui il razzismo era ancora una piaga sociale importante, il giovane e folle Elvis non si vergognava a frequentare anche comunità nere, un atteggiamento divenuto motivo di vanto quando poi passò alla ribalta.

Il boom artistico

La sua carriera artistica iniziò nei primi anni Cinquanta, quasi per caso. Incise, infatti, in uno studio di registrazione della Sun Records un disco come regalo per la madre. Un produttore ne rimase colpito e decise di farlo collaborare con l’etichetta. Dopo un primo successo in ambito locale, la stella di Elvis s’illuminò d’un tratto, esplodendo nel firmamento del rock and roll americano. Ciascun suo concerto vantò milioni di telespettatori. La vendita dei suoi dischi strabiliò anche artisti di fama consolidata. Persino il cinema si occupò di Elvis: come attore prese parte a ben 33 film. Il primo di questi lanciò anche la memorabile Love me tender che fece amare Presley per la sua voce seducente.

Il resto è storia

Il resto è storia. Nel giro di una decina di anni Elvis diventò una vera icona del Novecento, ispirazione per centinaia di artisti della scena rock e rockabilly, tanto da venir soprannominato il Re. Il segreto del suo successo? La straordinaria presenza scenica, l’innata capacità di fondere gli elementi più importanti della musica bianca con un genere, il rock and roll, nato come evoluzione della musica black.

Dopo essere stato lontano dai riflettori e dai palchi per diversi anni per motivi di salute, nel 1968 Elvis organizzò un concerto live: Elvis the special Comeback. Tornò esattamente come tutti se lo aspettavano e recuperò in un batter di ciglia i rapporti con le generazioni passate, oltre a stringerne altri con le nuove. Dopo altri numerosi successi l'artista si prese un periodo di riposo e tornò nella sua casa, a Memphis. Il 16 agosto 1977 i medici lo dichiarano morto per aritmia cardiaca.

Il film

Proprio quest’anno è uscito il film dedicato alla vita del Re del rock: Elvis, diretto da Baz Luhrmann e interpretato da Austin Butler. Nei panni del colonnello Tom Parker, che di Elvis Presley fu il manager, c'è Tom Hanks. A interpretare Priscilla Presley è invece l’attrice classe 1998 Olivia De Jonge. L'attore australiano Richard Roxburgh è presente nel ruolo di Vernon Presley. La pellicola è stata presentata in anteprima mondiale, anche se fuori concorso, al Festival di Cannes. Sul red carpet c'erano anche i Måneskin, che hanno firmato la colonna sonora del film If I Can Dream. Ha registrato sin da subito grandissimi incassi a dimostrazione che Elvis è ancora contemporaneo, oltre che amatissimo. E Warner Bros. Home Entertainment ha annunciato che è disponibile per l’acquisto e il noleggio su Apple Tv app, Amazon Prime Video.