Quei cavernicoli siamo noi

Un padre iperprotettivo, una figlia adolescente con tanta voglia di scoprire il mondo e vivere avventure. Un codazzo di parent e di animali, in un ambiente che cambia di continuo e dove le vecchie regole sono destinate a contare sempre meno. Sembra la descrizione di una famiglia di oggi. Invece guarda un po? questa famiglia è universale. Vale nell?epoca di twitter così come nell?Età della pietra. Almeno questo è quello che pensano Kirk De Micco e Chris Sanders, registi de I Croods, nuovo film d?animazione digitale della Dreamworks. Un film spassoso che sa coniugare al meglio gli elementi che hanno reso dei piccoli gioielli i film di animazione di queste ultime generazioni: una realizzazione tecnica impeccabile e soprattutto una storia divertente dove riverbera una morale universale.Morale che in questo caso viene fuori dal confronto-scontro tra i due personaggi principali. Da una parte c?è Grug, il capofamiglia. Per questo massiccio cavernicolo che ama i suoi figli e sua moglie ogni novità è sinonimo di negatività. L?unico posto sicuro per tutti? La caverna. Il male? Uscire nel mondo, irto di pericoli. Mai avventurarsi, ma cercare altrove: questo è il grug-pensiero. Sono idee decisamente in contrasto con quelle della sua atletica e adrenalinica figlia adolescente Hip, che sogna un altro modo di vivere, poco importa se pericoloso. A far precipitare le cose l?arrivo di Guy, un giovanotto, pronto a far breccia nel cuore della ragazza, che invece al mondo esterno si è adattato e che mostra tutti come un?altra vita sia possibile. Anzi più che possibile, è proprio necessaria visto che il mondo primitivo della famiglia Croods è sconvolto da cambiamenti climatici devastanti: tutto il gruppo deve quindi cercare il suo rifugio altrove, abbandonando le caverne e mettendosi in cammino con grande scorno di papà Grug: è l?evoluzione bellezza e non ci puoi proprio fare niente.