Cent'anni fa

Quel divieto di caccia che non va giù ai cacciatori

Le notizie del 10 giugno 1923
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Nicola Bottani
Nicola Bottani
10.06.2023 06:00

La legge sulla caccia
Con pochi voti di maggioranza il Consiglio Nazionale ha vietato l’esercizio della caccia alla domenica, in tutto il territorio della Confederazione. A giustificazione dell’inatteso voto vennero addotti motivi d’ordine religioso e d’ordine sociale: ingiustificati entrambi. Il credente, se praticante, sia esso cattolico, protestante, vecchio cristiano o di altra Fede, troverà sempre modo di conciliare il piacere col dovere: saprà, comunque, scegliere fra l’uno o l’altro. Ma se anche ciò non si verificasse, non è questo un motivo sufficiente per impedire – in una repubblica che si dice ancora libera ed indipendente – ad altri d esercitare un loro diritto.

Confessiamo che non arriviamo a comprendere quali ragioni sociali ostino a che dei cittadini, e specialmente degli artigiani, operai ed impiegati obbligati al lavoro, sovente ingrato, durante l’intiera settimana, cerchino e trovino una distrazione ed un divertimento, igienico per eccellenza, nello sport – sin qui definito nobile – della caccia. E maggiormente ci meravigliamo di trovare, fra gli avversari della caccia domenicale, i rappresentanti delle classi operaie, delle persone che in modo speciale sono colpite dal divieto.

Ma nel voto del Consiglio Nazionale ravvisiamo qualche cosa di assai più grave dell’offesa recata ad una classe, per quanto numerosa di cittadini, quella intenzionalmente fatta alla autonomia cantonale non ostante si sia voluto mascherarla ed attutirla con tendenziose considerazioni di forma. Il provvedimento adottato dal nostro maggiore Consesso legislativo colpisce in pieno il principio federalista, che forma il substrato della Costituzione federale ed il criterio creatore e informatore (nota di 100 anni dopo: termine verosimilmente da intendere come formatore) dei legami che hanno avvinto le nostre tre stirpi e costituisce un grave e immeritato sfregio all’innato nostro liberalismo. Contro lo stesso formuliamo la nostra più energica protesta.

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Pericolo. Attenti ai mali di piedi. Non dimenticato questo avvertimento e non continuate a soffrire di mali ai piedi, che vi fanno subire delle vere torture, quando è così facile evitarli e porvi rimedio; i piedi gonfi, brucianti ed inlividiti dalla stanchezza e dalla pressione delle calzature, piedi riscaldati ed irritati da una traspirazione abbondante, calli, duroni ed altre callosità dolorose: tutti questi mali sono prontamente allievati e guariti con semplici bagni ai piedi con acqua calda, addizionata con una piccola manciata di Saltrati Rodell. Basta immergervi i piedi per una decina di minuti, perchè le peggiori sofferenze spariscono come per incanto; calli e duroni sono ammorbiditi ad un tal punto che possono essere estirpati facilmente senza coltello nè rasoio, operazione sempre pericolosa. Tali bagni saltrati, resi medicinali e nello stesso tempo ossigenati, rimettono e mantengono i piedi in perfetto stato, in modo che le calzature le più strette vi sembreranno così comode come le più usate. In tutte le farmacie, Saltrati Rodell. Diffidate delle contraffazioni.