Quel fucile che uccise un angelo maledetto

SEATTLE - La polizia di Seattle ha diffuso ieri, 17 marzo, le foto del fucile usato dallo storico frontman dei Nirvana, Kurt Cobain, per togliersi la vita il 5 aprile del 1994.
Non è chiaro perchè gli scatti siano stati resi noti solo ora, ma una cosa è certa: il colpo che uccise la rockstar americana è partito proprio da quell'arma. Un proiettile sparato nel silenzio e nella solitudine più completa, ma che ha fatto tanto rumore, più dei volumi esagerati che rendevano i concerti dei Nirvana un'esperienza indimenticabile per gli amanti del rock.
In seguito alla morte di Cobain, tante parole sono state spese su quel fatidico giorno del 1994, con tanto di teorie complottiste su un possibile killer assoldato per togliere di torno il musicista biondo. La versione ufficiale, avvalorata anche dall'anima tormentata e la personalità autodistruttiva di Cobain, è sempre stata quella del suicidio.
Certo, fa uno strano effetto pensare ad una persona che si toglie la vita con un fucile di quelle dimensioni, soprattutto se in possesso anche di pistole (è noto che il leader dei Nirvana avesse delle pistole regolarmente detenute, ndr) - sicuramente più "pratiche" per il gesto estremo - e vien da chiedersi come un uomo, che non era certo un giocatore dell'NBA, abbia potuto infilarsi la canna di un'arma così lunga in bocca, riuscendo poi a premere il grilletto.
La verità su questa oscura vicenda probabilmente non si saprà mai. E la leggenda di Kurt Cobain continuerà a vivere, attraverso una manciata di dischi che hanno consegnato alla storia della musica capolavori intramontabili.
Per farsi un'idea più precisa sull'arma, nel video si può vedere, a figura intera, il detective Michael Ciesynski che maneggia il fucile incriminato.