Cent'anni fa

Quelle mirabili opere degli artisti del vetro

Le notizie del 14 gennaio 1923
© Shutterstock
Nicola Bottani
Nicola Bottani
14.01.2023 06:00

Stralci
I piccoli vetri istoriati prodotti in Isvizzera sono opere d’arte mirabili, miniature sorprendenti. Oggi un pittore di vetri stima che un cartone di due centimetri di lunghezza per uno e mezzo di larghezza sia così piccolo da richiedere tutte le cure immaginabili. Gli artisti svizzeri del Cinquecento, invece, lavoravano in una tale scala ridotta che non ritenevano punto strano eseguire un vetro della dimensione di mezzo foglio di piccola carta da lettere. I particolari di questi vetri minuscoli sono stupendi. Uno, su disegno di Holbein, ci mostra Sansone, che abbatte i filistei: sono tredici figure umane e un cavallo entro uno spazio di cinque pollici di larghezza per uno di lunghezza. Un altro vetro, venduto a Londra anni fa – scrive il Daily Mail – aveva la superficie di cinque pollici quadrati. Uno tra gli episodi dipintivi rappresentava una fuga di voli su un campo. Sansone, le volpi ed il campo potevano essere coperti con una moneta di sei pence e tuttavia si discernevano persino le foglioline delle pianticelle.

L’epoca splendida di queste opere d’arte durò 220 anni, dal 1530 circa al 1750, e come non aveva avuto origini non ebbe imitatori in avvenire. Mentre durava, gli svizzeri ne erano infervorati, come gli olandesi si erano infervorati dei tulipani nel secolo decimosettimo.

Le vetriate minuscole erano usate a molti scopi. Le coppie di sposi, a ricordare il loro matrimonio, vi facevano dipingere i loro ritratti. Una coppia – probabilmente si tratta di pacifici mercanti, si vede così ritratta: lui ha il cappello piumato, la spada e l’alabarda, la daga e due pistole; lei è vestita in gran pompa e con la destra alza un bicchiere di vino. Tutt’intorno sono amorini e, nella cornice, gli stemmi degli sposi ed una iscrizione con i loro nomi e la data delle nozze.

Ma vi sono altri disegni, che erano anch’essi ricercati. In generale vi sono raffigurati vessilliferi, che nella bandiera hanno lo stemma della loro città. Le gilde ne facevano dipingere con soggetti appropriati: i calzolai con le figure dei santi patroni Crispino e Crispiano; i beccai il disegno di una fattoria piena di animali e con l’armo dei membri della gilda. Vi erano anche medaglioni rotondi di vetro con scudi raggianti intorno al soggetto centrale. Altri celebravano i convegni degli arcieri o qualche banchetto in una osteria. Per qualunque ragione fossero eseguiti, erano sempre brillanti.

La moda cadde nel 1750 e per un secolo nessuno si curò più di questi vetri dipinti che, con le loro intelaiature, sono vere finestre tascabili. I soldati di Napoleone ne rubarono a migliaia. Oggi sono ricercatissimi.

Piccola Pubblicità
Giovane svizzero tedesco, qualsiasi lavoro, cerca posto presso contadino allo scopo di imparare la luingua italiana. Offerte V.va M. Abersold, Steffisburg-Stazione (C. Berna).

Cercasi posto per subito, o più tardi, per giovane vedova, parlante tedesco e francese, come aiuto nelle faccende domestiche o come cameriera. Offerte a Frau M. Sauter, Dammistrasse 10, Lucerna.