Sarà l'anno di Giorgia? «Ho un gran pezzo, ma lascio che a vincere siano i giovani»

A due anni dalla sua ultima partecipazione al Festival di Sanremo con Parole dette male, Giorgia torna sul palco dell'Ariston con una nuova consapevolezza e un team rinnovato. Se nel 2023 la cantante si era sentita insicura e vulnerabile, e la cosa si è francamente percepita, questa volta la sua presenza al Festival segna un punto di svolta nella sua carriera. Il brano La cura per me, scritto per lei da Blanco e Michelangelo, rappresenta infatti il culmine di un percorso di trasformazione artistica e personale.
La cantante spiega che non avrebbe mai immaginato di tornare a Sanremo così presto, eppure il richiamo della musica è stato troppo forte. «Se non fosse stato per quella settimana di due Sanremo fa, forse sarei ancora in pigiama sul divano a capire che cosa dovevo fare», confessa con ironia ai giornalisti in sala stampa. Quell’esperienza le ha permesso di ritrovare la disciplina e la determinazione, rendendola consapevole della sua identità artistica e della necessità di continuare a sperimentare.
Per quanto il sesto posto del 2023 possa essere sembrato all'apparenza una delusione, in realtà è stato un punto di svolta: «Ero molto chiusa, stavo cercando di capire che cosa fare e con chi lavorare. Più passavano le serate, più mi trasformavo». E proprio in quel periodo, grazie a suo figlio Samuel, ha iniziato a guardare con interesse il mondo della nuova generazione musicale.
Il quindicenne, infatti, due anni fa tifava per Lazza, che arrivò secondo dietro a Marco Mengoni. Quella scelta ha acceso una scintilla in Giorgia, che oggi lavora con Slait, produttore e manager di Lazza, oltre che figura chiave del mondo trap. «Vedete a cosa serve sto figlio quindi? A capì con chi bisogna lavorare e con chi no», scherza la cantante. La consapevolezza di dover rimanere al passo con i tempi l'ha spinta a collaborare con giovani talenti, mantenendo però intatta la propria identità artistica.
«È fondamentale osservare come si evolve il mondo, e lavorare con la nuova generazione, ma va fatto nella maniera giusta. Un bravo produttore è diverso per ogni artista con cui lavora», sottolinea Giorgia. Questa collaborazione con Slait ha dato vita a un progetto musicale fresco e contemporaneo, come dimostrano i singoli Niente di male e Diamanti, quest'ultimo scritto per il nuovo film di Ferzan Ozpetek.
La cura per me, il brano che porta a Sanremo, è nato da una profonda sintonia con Blanco e Michelangelo: «Quando l'ho sentito ho avuto la pelle d’oca, ho capito che era mio». Un pezzo che riflette sulla ricerca della cura dentro di sé, anziché all’esterno. «Ci lavoro, ci studio. In questo brano c’è quello che sono e quello che vorrei essere», spiega. La canzone rappresenta il nuovo corso della sua carriera, unendo sonorità attuali con il suo stile inconfondibile.
In generale, l'impressione è che troveremo una Giorgia molto più determinata a raggiungere le posizioni alte della classifica rispetto a due anni fa: «Sono convinta di avere un pezzo strepitoso ed è il vero motivo per cui partecipo. Ma, sinceramente, sono convinta che debbano vincere i giovani: un pischello o una pischella, mica io che ho già dato e ho 53 anni… portati benissimo, tra l’altro».