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Perché la storia del grafene nei vaccini anti-COVID è falsa

La campagna di vaccinazione contro la COVID-19 è stata accompagnata in ogni sua fase da fenomeni di disinformazione
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Facta.News
07.03.2022 19:00

La campagna di vaccinazione contro la COVID-19 è stata accompagnata in ogni sua fase da fenomeni di disinformazione: le notizie false e i complotti sono iniziati a circolare quando i vaccini erano nelle prime fasi di produzione e ne hanno tallonato, passo a passo, lo sviluppo e la somministrazione. 

Tra i temi oggi ancora molto diffusi sui social network c’è quello che riguarda la composizione dei vaccini e la presenza di presunti ingredienti nocivi per chi ne riceve una o più dosi.  Nelle ultime settimane, ad esempio, si è parlato spesso di grafene (o di ossido di grafene), sostanza che, secondo notizie diffuse sui social network, sarebbe contenuta all’interno dei vaccini anti-COVID, causerebbe seri danni alla salute e avrebbe anche proprietà magnetiche. 

In realtà, si tratta di una notizia falsa e scientificamente infondata: il grafene non è tra gli ingredienti dei vaccini anti-Covid e sostenere il contrario potrebbe provocare dei danni alla salute pubblica, spingendo gli scettici a non vaccinarsi. È poi errato associare il grafene allo sviluppo di una forma di magnetismo nel corpo di chi riceve l’inoculazione. Guardando a documenti e dati ufficiali, facciamo chiarezza su questo tema e scopriamo come stanno davvero le cose.

Il grafene è un materiale a base di carbonio che deriva dalla grafite. In passato questo composto è stato preso in considerazione da alcuni ricercatori per essere utilizzato nei vaccini, ma non è presente in alcun vaccino anti-COVID oggi in circolazione. Consultando infatti l’elenco degli ingredienti che compongono i vaccini anti-COVID utilizzati durante la campagna vaccinale (Pfizer, Moderna, AstraZeneca e Johnson & Johnson), emerge come in nessun caso vi sia, tra gli ingredienti, il grafene. 

Se volessimo poi una prova «visiva» dell’assenza del composto, ci basterebbe osservare il colore del vaccino: è un preparato bianco, che diluito diventa quasi trasparente. Al contrario, le soluzioni di ossido di grafene sono particolarmente colorate (qui e qui, ad esempio) e la sostanza pura è una polvere di color marrone. 

Ricordiamo poi che la messa in commercio di tutti i vaccini è regolata da specifiche agenzie (l’Ema in Europa e la Fda negli Stati Uniti) che ne controllano qualità e composizione, a tutela della salute pubblica. Qualsiasi ingrediente dannoso sarebbe stato identificato e la somministrazione sarebbe stata interrotta.

Infine, precisiamo che l’ossido di grafene normalmente è solo molto debolmente  ferromagnetico e ciò significa che non viene attratto dai comuni magneti, se non sottoposto a particolari trattamenti (e a temperature sotto i -170 gradi). Come spiegato a France 24 da Emmanuel Flahaut, ricercatore che si occupa di nanotubi di carbonio e grafene all’Università Paul Sabatier di Tolosa (Francia), «l’ossido di grafene sembra avere qualche tipo di proprietà magnetica ma non può magnetizzare nient’altro. L’ossido di grafene in polvere non è attratto da un magnete e, se ci fosse un po’ di ossido di grafene in un prodotto, questo non introdurrebbe nessuna proprietà magnetica significativa».

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