Lo studio

Se l'adolescenza dura fino ai 30 anni

Secondo una ricerca condotta dall'Università di Cambridge, questa fase della vita si estende fino a 32 anni, essendo l'unico periodo in cui la rete di neuroni del cervello diventa più efficiente
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Red. Online
13.12.2025 23:03

L'adolescenza non è un periodo di transizione tra l'età infantile e l'età adulta, che termina attorno ai vent'anni. Almeno, non secondo gli scienziati dell'Università di Cambridge, che in nuovo studio hanno evidenziato come questa fase si estenda per più tempo, persino oltre i trent'anni. 

Nello specifico, i ricercatori hanno dimostrato che il cervello umano attraversa cinque fasi distinte nel corso della vita, con punti di svolta chiave all'età di 9, 32, 66 e 83 anni. Per ottenere questi risultati, circa 4.000 persone fino all'età di 90 anni sono state sottoposte a scansioni per rivelare le connessioni tra le loro cellule cerebrali. Da queste analisi, è emerso che il cervello rimane nella fase adolescenziale fino ai primi trent'anni, quando viene raggiunto «il picco».

Ma non è tutto. Secondo i ricercatori, questi risultati potrebbero aiutarci a capire perché il rischio di disturbi mentali e demenza varia nel corso della vita. Il cervello, infatti, è in continuo cambiamento in risposta alle nuove conoscenze ed esperienze. Ma secondo la ricerca, non si tratta di un modello «uniforme» dalla nascita alla morte. Al contrario, ci sarebbero cinque fasi celebrali distinte. La prima è quella dell'infanzia, che inizia con la nascita e dura fino ai nove anni. Segue l'adolescenza che, come anticipato, pur iniziando in tenera età, intorno ai 9 anni, termina attorno ai 32. A quel punto, si entra nell'età adulta: un periodo che va dai primi trent'anni fino ai 66, quando il cervello entra nella fase di «invecchiamento precoce», che termina intorno agli 83 anni. Da lì in poi, la fase finale viene definita «invecchiamento tardivo». 

Dall'adolescenza all'invecchiamento tardivo

Guardando queste fasi nello specifico, l'infanzia è periodo in cui il cervello aumenta rapidamente di dimensioni, ma allo stesso tempo riduce l'eccesso di connessioni tra le cellule cerebrali, chiamate sinapsi, create all'inizio della vita. Durante questa fase, secondo i ricercatori, il cervello è meno efficiente.

Nella fase adolescenziale, invece, la situazione cambia bruscamente a partire dall'età di nove anni, quando le connessioni nel cervello attraversano un periodo di «efficienza spietata». «È un cambiamento enorme», secondo i ricercatori, sottolineando tuttavia come si tratti anche della fase in cui è più frequente che insorgano disturbi di salute mentale.  Non sorprende che l'adolescenza inizi intorno all'inizio della pubertà, ma secondo lo studio dell'Università di Cambridge è evidente che finisca molto più tardi di quanto si pensasse in origine. Un tempo, infatti, si credeva che fosse limitata agli anni dell'adolescenza, prima che le neuroscienze suggerissero che continuasse fino ai 20 anni e ora fino ai primi 30.

Questa fase, dopotutto, è l'unico periodo in cui la rete di neuroni del cervello diventa più efficiente. Secondo quanto ha dichiarato la dottoressa Mousely alla BBC, ciò conferma molte misurazioni della funzione cerebrale che suggeriscono che essa raggiunga il picco all'inizio dei trent'anni, ma ha aggiunto che è «molto interessante» che il cervello rimanga nella stessa fase tra i nove e i 32 anni.

Durante l'età adulta, invece, il cervello segue un periodo di stabilità, nonché la sua era più lunga (che dura tre decenni). In questo periodo il cambiamento è più lento rispetto alle fasi precedenti, ma piano piano i miglioramenti nell'efficienza cerebrale si invertono. 

Attorno ai 66 anni inizia l'invecchiamento precoce. Non si tratta di un declino brusco e improvviso, ma di un cambiamento nei modelli di connessioni cerebrali. Invece di coordinarsi come un unico cervello, l'organo viene sempre più suddiviso in regioni che lavorano strettamente insieme. Come si legge sulla BBC, è come se i membri di una band, a un tratto, diventassero solisti. In questa età possono iniziare a manifestarsi demenza e ipertensione, che incidono sulla salute del cervello. 

La fase finale, come detto, inizia all'età di 83 anni. Tuttavia, lo studio è riuscito a raccogliere meno dati sull'invecchiamento tardivo, dal momento che trovare cervelli «sani» da analizzare è più complesso. Tuttavia, i cambiamenti cerebrali in questa fase sono simili a quelli dell'invecchiamento precoce, ma ancora più pronunciati.