Stasera in piazza

Se l’amore reciproco può vincere l’odio

Il dramma del Bataclan in «Vous n'aurez pas ma haine» e il mélo di Sirk «Imitation of Life»
© KEYSTONE / URS FLUEELER
Dimitri Loringett
12.08.2022 06:00

Per la penultima serata nella «sala a cielo aperto» del Locarno Film Festival sono previste due proiezioni. Si inizia con l’anteprima internazionale di Vous n’aurez pas ma haine (You Will Not Have My Hate) del regista tedesco Kilian Riedhof. La trama: il 13 novembre 2015 la vita di Antoine (interpretato dal francese Pierre Deladonchamps) cambia per sempre quando Hélène, adorata moglie e madre di suo figlio, muore nell’attacco terroristico al Bataclan di Parigi. In un commovente post su Facebook - «Io e mio figlio siamo più forti di tutti gli eserciti del mondo», scrive Antoine - il protagonista di questa storia risponde all’odio degli assassini con l’amore per il figlio. In preda allo shock, tra la frenesia dei media e un dolore sconfinato, Antoine affronta la sua nuova realtà. «L’amore reciproco vincerà sull’odio?», è la domanda che il regista Riedhof pone in una nota, affermando in seguito che «questa almeno è la nostra speranza, tanto fragile quanto intensa».

In seconda serata la piazza renderà omaggio al protagonista della retrospettiva di questa edizione del Festival, il regista tedesco Douglas Sirk, con il suo lungometraggio del 1959 Imitation of Life, interpretato da Lana Turner, John Gavin, Sandra Dee, Susan Kohner e Juanita Moore - queste ultime due furono poi nominate agli Oscar per i rispettivi ruoli di attrici non protagoniste. Il film segna anche l’addio del regista tedesco a Hollywood e agli Stati Uniti (si trasferì infatti a Lugano, dove visse fino alla sua morte nel 1987).

La pellicola si ambienta nei primi anni deldopoguerra. Un’attrice a fine carriera (Lora Meredith, interpretata da Lana Turner), vedova e madre di una bambina, assume come domestica (Annie, interpretata da Juanita Moore) una donna afroamericana, anch’essa madre (di Sarah Jane, interpretata da una giovane Susan Kohner), che ha la pelle chiara e cerca disperatamente di sfuggire alla sua condizione.

Il melodramma girato da Sirk, che sviluppa due trame simmetriche madre-figlia, si svolge sull’arco di un decennio caratterizzato anche da importanti cambiamenti sociali negli Stati Uniti: da una parte la progressiva emancipazione delle donne dalle tradizionali responsabilità domestiche e dall’altra la questione della segregazione razziale, a tal punto che Sirk e i suoi sceneggiatori temevano che il film non sarebbe stato accettato nel contesto del Movimento per i diritti civili.

In apertura di serata sul palco di piazza Grande salirà la regista americana Kelly Reichardt a cui verrà consegnato il Pardo d’onore.

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