Musica

Sontuoso ritorno per Valerj Gergiev al LAC

Alla testa dell’Orchestra del Teatro Mariinskij di S. Pietroburgo il celebre direttore russo ha inaugurato la stagione di LuganoMusica con un programma di straordinaria intensità
Red. Online
22.09.2020 06:14

Se il buongiorno si vede dal mattino, quella che si è aperta ieri sera al LAC è una stagione musicale che promette scintille. Il cui via è stato dato dall’atteso ritorno in Ticino, a cinque anni dalla precedente apparizione, di una delle più celebri bacchette del Continente, il russo Valerij Gergiev che, alla guida della sua Orchestra del Teatro Mariinskij di San Pietroburgo, ha incantato il pubblico accorso numeroso nonostante la “novità“ rappresentata dall’obbligo di seguire il concerto indossando una mascherina protettiva. Mascherina che però, come aveva quasi profeticamente anticipato il direttore artistico Etienne Reymond, tutti si sono quasi immediatamente scordati di indossare appena sono partite le prime note di un programma straordinario sia per scelte artistiche che per le indubbie qualità interpretative del complesso sinfonico russo che Gergiev ha guidato con la sua ormai leggendaria maestria. Programma apertosi all’insegna della dolcezza con la suadente Pavane pour une infante défunte di Ravel e proseguito dapprima con il complesso ma affascinante Concerto per pianoforte e orchestra in fa diesis minore di Skrjabin, pagina zeppa di ardore giovanile e slanci virtuosistici affidati al giovanissimo figlio del direttore d’orchestra Abisal Gergiev (pianista a tratti ancora un po’ “acerbo” ma dotato di un buon talento), e di seguito con la gioiosa e solare Sinfonia italiana di Mendelssohn in cui il complesso russo ha potuto dare sfogo alla sua grande duttilità. La serata si è poi conclusa tra caldi e appassionati applausi con due graditissimi fuori programma: un estratto dal raffinato Prelude à l’apres-midi d’un faune di Debussy e la coinvolgente Ouverture del Fledermaus di Johann Strauss che ha idealmente trasportato la platea nelle magiche atmosfere viennesi d’antan.