Strage di Katyn, online i documenti

MOSCA - Gli archivi di Stato russi hanno messo in rete, per volontà del presidente Dmitri Medvedev, una serie di documenti sull'eccidio staliniano di 22 mila ufficiali polacchi a Katyn, vicino a Smolensk, nel 1940. Lo riferiscono media russi.I documenti messi online dall'archivio di Stato russo non sono inediti ma vengono divulgati per la prima volta sul website di una istituzione ufficiale del Paese, dove la verità sulla vicenda è ancora messa in dubbio da alcuni e manipolata su alcuni testi di storia. Due terzi dei faldoni processuali (116 su 183) restano invece ancora coperti dal segreto di Stato, confermato anche negli anni scorsi dall'allora presidente Vladimir Putin.
Sul web è finito il dossier numero uno proveniente dagli archivi dell'ufficio politico del comitato centrale del Pcus. L'ultimo segretario del Pcus Mikhail Gorbaciov fu il primo ad ammettere le responsabilità staliniane dell'eccidio e a chiedere ufficialmente scusa alla Polonia. Ma fu il primo presidente russo Boris Ieltsin, nell'ottobre 1992, a far consegnare all'allora presidente polacco Lech Walesa i documenti declassificati del dossier, che furono poi pubblicati in Polonia.
Tra i documenti più importanti figurano il rapporto del marzo 1940 con cui l'allora commissario per gli affari interni e capo della polizia segreta (Nkvd) Lavrenti Beria propose di fucilare circa 22 mila prigionieri polacci, in gran parte ufficiali. Il rapporto è controfirmato da Stalin e da altri membri del Politburo (tra cui Viaceslav Molotov, Klim Voroshilov, Anastas Mikoian, Mikhail Kalinin e Lazar Kakanovich).Nel dossier figura anche il testo della risoluzione con cui il 5 marzo dello stesso anno il Politburo avallò la proposta di Beria. C'è poi una relazione del 1959, scritta a mano dall'allora capo dell Kgb Aleksandr Shelepin, in cui si informa il leader sovietico Nikita Krushiov sull'esecuzione dei prigionieri polacchi e si propone di distruggere i dossier personali.