Musica

Sui tetti di Londra l’ultimo acuto degli «scarafaggi»

Cinquant’anni fa la storica ultima esibizione dal vivo dei Beatles sul tetto della loro casa discografica di Savile Row. Quaranta minuti di musica al termine dei quali John Lennon disse: «speriamo di aver passato l’audizione»
Red. Online
29.01.2019 12:04

Esattamente cinquant’anni fa, il 30 gennaio 1969, i Beatles effettuarono il loro ultimo concerto. E non fu un concerto normale: fedeli alla loro tradizione di stupire sempre e comunque, i Fab Four si esibirono infatti sul tetto dell'edificio di Londra, al numero 3 di Savile Row, che ospitava gli uffici della Apple Corps. Lassù i Beatles suonarono per 42 minuti, proponendo nove ”take” di cinque loro canzoni prima di venire interrotti dalla polizia, chiamata in loco da alcuni residenti infastiditi dal rumore e dalla folla spontaneamente radunatasi ai piedi dell'edificio. Non è noto di chi fu l'idea di un simile concerto. Quello che si sa è che già nelle settimane precedenti i Beatles avevano pianificato di esibirsi per promuovere il progetto Get Back/Let It Be. La decisione definitiva fu presa il 26 gennaio durante una riunione alla Apple. Ricorda Ringo Starr: «C'era l'idea di suonare dal vivo in qualche posto. Ci stavamo domandando dove saremmo potuti andare - magari il Palladium o il deserto del Sahara. Ma avremmo dovuto portarci dietro tutta la roba, così decidemmo: "Saliamo sul tetto!"».

Stabilito il luogo i Beatles iniziarono a studiare gli accorgimenti tecnici: George Harrison propose di portare il tastierista Billy Preston come musicista aggiuntivo, nella speranza che un talento estraneo al gruppo avrebbe incoraggiato i compagni a dare il massimo in termini di concentrazione. Si decise che l'audio sarebbe stato registrato impiegando due banchi mixer a 8 piste posizionati nella cantina della Apple dal tecnico Alan Parsons, e che il regista Michael Lindsay-Hogg avrebbe portato la sua troupe sul tetto per catturare ogni immagine del concerto, incluse le reazioni dei passanti in strada.

Il «Rooftop concert» visto dall’alto.
Il «Rooftop concert» visto dall’alto.

I Beatles iniziarono a suonare verso mezzogiorno e immediatamente si creò una certa confusione in strada e nel quartiere, con vari passanti (molti dei quali impiegati in pausa pranzo) che guardavano in alto da sotto i cinque piani sottostanti. Mentre la notizia dell'evento si diffondeva, folle di spettatori cominciarono a radunarsi nelle strade e sui tetti degli edifici nelle vicinanze. Mentre la maggior parte rispose positivamente al concerto, la polizia si preoccupò immediatamente per il rumore e il traffico che si andava creando nella zona. Inizialmente, gli impiegati della Apple si rifiutarono di far entrare gli agenti, cedendo solo in seguito dietro minaccia di arresto.

L’edificio di Savile Row sul cui tetto si esibirono i Fab 4.
L’edificio di Savile Row sul cui tetto si esibirono i Fab 4.

Quando la polizia salì sul tetto, i Beatles si resero conto che il concerto sarebbe stato interrotto a breve, ma continuarono comunque a suonare ancora per svariati minuti. Paul McCartney improvvisò sul testo di Get Back per ironizzare sulla situazione: «You've been playing on the roof again, and that's no good, and you know your Mummy doesn't like that... she gets angry... she's gonna have you arrested! Get back!» ("Siete andati ancora a suonare sul tetto, e questo non è bello, sapete che non fa piacere alla vostra mamma... si arrabbia... vi farà arrestare tutti! Tornate indietro!"). Il concerto si concluse proprio al termine di Get Back, con l'esclamazione scherzosa di John Lennon: «I'd like to say thank you on behalf of the group and ourselves and I hope we've passed the audition» ("Vorrei ringraziare a nome del gruppo e di noi stessi e spero che abbiamo superato l'audizione").

OMAGGI E PARODIE

Il "Rooftop Concert", oltre a rappresentare l’ultima vera occasione per vedere i Beatles assieme (da lì a poco la band cessò di fatto di esistere, anche se avrebbe realizzato ancora due album, Abbey Road e Let it be è diventato un “must” del mondo del rock, citato in molteplici occasioni.

Nella quinta stagione della serie televisiva I Simpson, ad esempio nell'episodio Il quartetto vocale di Homer (una dichiarata parodia della storia dei Beatles) , i "Be Sharps" (Homer, Apu, Barney e il preside Skinner) si esibiscono in un concerto sul tetto del bar di Boe. George Harrison, ospite speciale della puntata in "versione Simpson", passa per caso di lì in auto, si ferma un attimo a guardare e dice: «Lo abbiamo già fatto» sminuendo il tutto. Al termine della canzone, Homer ripete la celebre battuta di John Lennon sull'audizione passata e tutti si mettono a ridere, compreso Barney che però poco dopo esclama: «Non l'ho capita».

Nel film del 2007 Across The Universe, musical interamente costituito da canzoni dei Beatles, il gruppo di Sadie (interpretata dalla cantante Dana Fuchs, più volte esibitasi anche in Ticino) si esibisce in un concerto sul tetto di un edificio a New York. Anche in questo caso lo show viene interrotto dalla polizia.

Anche gli U2 si sono ispirati al concerto sul tetto dei Beatles per il videoclip della loro canzone Where the Streets Have No Name, esibendosi sul tetto di un palazzo a Los Angeles con conseguente blocco del traffico e folla di curiosi.