Rassegne

Sul tetto del mondo grazie al cinema

Si è inaugurata ieri al Lux Art House di Massagno la prima edizione del Mountain International Swiss Film Festival – Oltre alle proiezioni, il cartellone della cinque giorni prevede incontri, un concorso fotografico e una performance canora
Mattia Darni
26.10.2022 06:00

Promuovere il mondo della montagna in tutte le sue sfaccettature: è lo scopo della prima edizione del Mountain International Swiss Film Festival apertosi ieri al Lux Art House di Massagno con la proiezione di Who wants to live forever di Matteo Valenti, Bernina Terra Glacialis di Giorgio Tomasi e The last mountain di Dariusz Zaluski. Fino a sabato 29 (con una propaggine domenica 6 novembre quando al Cinema-Teatro di Lamone-Cadempino si terrà una serata dedicata alle produzioni amatoriali) nelle sale del Lux e dell’Iride di Lugano si respirerà aria d’alta quota.

La manifestazione si inserisce all’interno del circuito Spirit of the Mountain che organizza rassegne cinematografiche incentrate sul tema della montagna. Nel dettaglio, l’appuntamento ticinese raccoglie l’eredità del festival di Pontresina che, dopo oltre un decennio, si sposta in riva al Ceresio. «Ci siamo trasferiti nel Luganese per ragioni linguistiche in quanto la regione ha maggiori affinità culturali con la vicina Italia», spiega il direttore artistico Roberto Gualdi.

Una ventina sono i lavori proiettati durante la cinque giorni del festival. Si continua stasera alle 20.00 (orario d’inizio anche per tutte le altre date del cartellone) al cinema Iride con la presentazione dell’Associazione Mani per il Nepal (presente pure sabato 29 al Lux di Massagno) seguita dalla proiezione di A l’ombre du chamlang di Benjamin Védrines, Charles Dubouloz e Jérémie Chenal, Monte Freikofel di Claudia Crema, Two Headed Mountain di Jacopo Marzi, Un chiodo in testa di Nicola Rota e Across Emptiness di Luca Albrisi.

Ad essere proposti domani, sempre nella sala luganese, saranno invece Porters di Chiara Guglielmina e 77 giorni di Hantang Zhao.

Venerdì 28 al Lux di Massagno spazio quindi a Renovation di Davide Pandini, Oben Angekommen di Mathea Holaus e Klaus Haselböck e La via incantata di Francesco Fei.

Chiusura sabato 29 ancora a Massagno con Il cercatore d’infinito di Andrea Azzetti e Federico Massa.

Accanto alle proiezioni, la ricca programmazione del Mountain International Swiss Film Festival prevede una serie di eventi collaterali: a cominciare dalla performance narrativa e cantata del soprano Silvia Lorenzi Vette di latte. In cartellone al Lux Art House sabato 29 alle 20.00, lo spettacolo, che alterna la prosa poetica al canto lirico, narra la storia di Mom e Nero, due esseri umani alla ricerca del senso della vita.

Ogni sera prima dei film, inoltre, vengono esibite sugli schermi delle sale cinematografiche una serie di fotografie selezionate dagli organizzatori per un concorso al quale possono partecipare anche gli spettatori in veste di giudici votando l’immagine preferita.

«Il mondo della montagna non si esprime solo attraverso i filmati: sarebbe pertanto riduttivo ritrarlo solo mediante questa forma d’arte», chiarisce Roberto Gualdi. «Pensiamo, per esempio, al canto, che evocheremo nella serata con Silvia Lorenzi: esso è un elemento centrale nell’ambiente alpino».