Superlativo Chris Minh Doky

Estival Jazz di Mendrisio - Il quartetto "The Nomads" del bassista danese-vietnamita-americano conquista il pubblico
Chris Minh Doky, grandi applausi per il superlativo bassista. (foto Crinari)
Red. Online
05.07.2015 08:49

MENDRISIO - È stato il quartetto "The Nomads" del bassista danese-vietnamita-americano Chris Minh Doky l'indiscusso protagonista della seconda serata di Estival Jazz 2015 in Piazzale alla Valle a Mendrisio (vedi FOTOGALLERY di Alessandro Crinari). L'ensemble, composto oltre che da Doky da tre autentiche personalità di primissimo piano della scena statunitense - il batterista Dave Weckl, il chitarrista Dean Brown e il tastierista Georg Whitty -, ha infatti per quasi un'ora e mezza ipnotizzato la platea con repertorio che ha spaziato con una perizia che raramente capita di incontrare, tra tutti i principali generi della contemporaneità riletti, ovviamente, in chiave improvvisata.

Chris Minh Doky ama definire il progetto presentato ad Estival "la mia personalissima funk band: un piccolo gruppo di amici che suona assieme  da molto tempo nei più svariati contesti e che in quest'ambito propone la musica che gli piace di più". Affermazione che trova pieno riscontro sul campo. Il funk è infatti la principale cifra stilistica dell'ensemble che però non disdegna di cimentarsi anche con altri generi, come il rock che nello show ha fatto capolino con un paio di ballad che non sfigurerebbero nel repertorio dei più grandi esponenti dl settore e lo swing proposto nella sua forma più moderna ed energica. Il tutto inserito in un contesto nel quale ogni componente dl quartetto veste di volta in volta il ruolo di guida, senza tuttavia intaccare la leadership di Doky abilissimo del trasformare il suo contrabbasso in uno strumento solista di stampo quasi... lirico.

All'entusiasmante performance di Chris Minh Doky & The Nomads è poi seguito un set decisamente agli antipodi dal profilo stilistico, quello del Canzoniere Grecanico Salentino, storico e famosissimo ensemble di pizzica,  presentata nella sua versione più tradizionale. Musica semplice e ripetitiva che ha proprio in questa sua quasi ossessiva cadenza la sua forza: una sorta di "mantra" che ha il potere di ipnotizzare il pubblico che, quasi senza accorgersi, si ritrova avvolto e catturato dalla sua magia ritmica.

All'insegna del ritmo è stato poi anche il concerto conclusivo della serata, segnato dal ritorno sul palco di Estival a nove anni dalla sua precedente apparizione di Yuri Buenaventura, "salsero" colombiano tra i più noti ma anche tra i più atipici per l'eleganza e la raffinatezza della sua proposta musicale che per quanto riguarda gli arrangiamenti ha quale punto di  riferimento più le "big band" jazzistiche che le "orqueste" latine e che scenograficamente ha un impostazione che rimanda  alle patinate "review" dei gruppi doo wop. Uno show insomma luccicante e sontuoso, nel quale Buenaventura si è mosso con il piglio di consumato leader e che ha chiuso nel migliore dei modi una due-giorni da incorniciare, per varietà stilistica e per talento dei suoi protagonisti. Un ottimo biglietto da visita, insomma, per il "clou" di Estival in programma da giovedì 9 a sabato 11 luglio in Piazza della Riforma a Lugano.

In questo articolo: