Televisione

Gli Anelli del Potere nel mirino degli anti-woke?

La nuova serie di Amazon Prime sarebbe oggetto di review bombing da parte di molti utenti scontenti – Il motivo? La presenza di attori «non bianchi»
© AP/Amazon Studios
Marcello Pelizzari
04.09.2022 17:30

Sì, Amazon sta prendendo tempo. Fino a tre giorni, nello specifico, prima di pubblicare le recensioni degli utenti sul suo servizio di streaming video. E questo per, leggiamo, contrastare un improvviso fenomeno di valutazioni false.

Il colosso dello streaming si è spinto oltre, parlando di veri e propri «attentati alla recensione». Il bersaglio? La nuova, ambiziosissima serie Il Signore degli Anelli – Gli Anelli del Potere. Finita appunto nel mirino dei cosiddetti anti-woke, i quali non hanno apprezzato (eufemismo) la presenza di un cast diversificato. La domanda più frequente: perché elfi e nani non sono tutti bianchi? Ci sarebbe da riderci sopra, se non fosse che la faccenda, per alcuni, è maledettamente seria. Soprattutto, il danno d’immagine per Amazon rischia di essere enorme.

Il pubblico non gradisce

Non ci credete? Sull’aggregatore di recensioni Rotten Tomatoes, il nuovo show vanta una valutazione media dell’84%. Significa che la critica, i professionisti insomma, ha apprezzato. Il pubblico, per contro, ha assegnato un punteggio medio del 38%. Ahia. Anche su IMDb, sito dedicato a cinema e televisione fra l’altro appartenente proprio ad Amazon, sono presenti diverse valutazioni negative: ben 17.500 utenti, infatti, hanno dato una sola stella. Rappresentano il 25% delle recensioni, sebbene molte non siano state considerate nella media ponderata del sito che, a mo’ di meccanismo di protezione, declassa attività di voto insolite.

Su Prime Video, per contro, le recensioni dei clienti sono state ritardate. Proprio per comprendere se una determinata critica è genuina o, come detto, figlia di un movimento anti-woke. A notare la cosa, prima di tutti, è stato Variety,

Quella volta di Ghostbusters

Bombardare un prodotto di recensioni negative non è una novità assoluta. Il fenomeno ha un nome preciso: review bombing. Amazon Prime ha deciso, in tal senso, di vietare la pubblicazione di una recensione finché un utente non ha visto la prima puntata. Le prime recensioni, dunque, dovrebbero comparire domani, lunedì, in mattinata.

Il review bombing, sia esso positivo o negativo, si avvale proprio di siti come Metacritic e Rotten Tomatoes. Spesso, a muoversi sono veri e propri eserciti di fan. Non sempre organizzati e puntuali. Ma, almeno numericamente, potenti. E capaci, se caso, di spostare gli equilibri commerciali di un prodotto.

A innescare queste campagne improvvise, spesso, sono sciocchezze. Quantomeno agli occhi di chi non è un fan sfegatato di una serie o un film. Nel 2016, ad esempio, il remake di Ghostbusters fu massacrato poiché puntò su un cast al 100% femminile. Alcuni utenti cinesi, invece, si imbestialirono nel vedere per un attimo una bandiera tibetana in un videogame. Apriti cielo, già.

House of the Dragon nel mirino

Amazon, nel tutelare il suo prodotto, rischia tuttavia di passare per ipocrita. Soprattutto se pensiamo alla moltitudine di recensioni false (e prodotti falsi) che è possibile trovare online sul sito di e-commerce più famoso al mondo. «Ci sono ancora aziende senza scrupoli che sfruttano i punti deboli del sistema di revisione di Amazon», ha spiegato a tal proposito Rocio Concha di Consumers International. «Il rischio per gli acquirenti è quello di acquistare prodotti spinti da migliaia di recensioni a 5 stelle false».

Tornando a cinema e televisione, l’ultima fatica di Amazon Prime non è la sola a essere stata presa di mira negli anni. Citiamo fra gli altri James Bond, Star Wars e Il Trono di Spade. Agli occhi di molti «puristi», Hollywood e in generale l’industria audiovisiva starebbero esagerando con il buonismo. Permettendo alle minoranze di essere rappresentate. Anche dove, ai loro occhi, non dovrebbero stare. Come nei fantasy medievali.

Le conseguenze, dicevamo, possono essere spiacevoli. Molto spiacevoli. L’attore britannico Steve Toussaint, originario delle Barbados e scritturato per House of the Dragon, prequel de Il Trono di Spade, si è visto vomitare addosso di tutto, online, quando è stata annunciata la sua presenza nel cast. Paradossalmente, ma nemmeno troppo, si trova catapultato in una storia che vede protagonisti i Targaryen, gente dalla carnagione alabastro e dai capelli biondo platino ossessionata dalla purezza del sangue. Come ossessionati, a loro modo, sembrano essere alcuni fan che non ammettono variazioni sul tema quando i loro classici preferiti, come i romanzi di Tolkien o Martin, vengono portati sul piccolo o grande schermo.