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Perché parleremo di «Bridgerton» anche nel 2022

Lo sostiene il Daily Telegraph, specificando che l’anno scorso il period drama di Chris Van Dusen e Shonda Rhimes ha provocato un piccolo, grande terremoto negli acquisti di moda online
© Netflix
Marcello Pelizzari
06.01.2022 17:26

La provocazione l’ha lanciata nientepopodimeno che il Daily Telegraph, sinonimo – citiamo – di qualità, autorità e credibilità da oltre centosessant’anni. Tradotto: c’è da fidarsi. A detta del quotidiano britannico, anche nel 2022 parleremo (tanto) di Bridgerton, la serie di Chris Van Dusen e Shonda Rhimes. E non solo perché la seconda stagione, evviva, è oramai alle porte. La data da segnare con un circolino rosso sul calendario è quella del 25 marzo. Parleremo di Bridgerton e delle sue sceneggiate amorose perché, in fondo, lo dice indirettamente il prestigioso dizionario Collins.

© Netflix
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Fra NFT e period drama
Riavvolgiamo il nastro: la parola del 2021, secondo Collins, è stata NFT, ovvero non-fungible token. Logico. Tuttavia, si mormora che la lotta sia stata serrata. A contendere il trono, più che un vocabolo, una filosofia o se preferite uno stile di vita: regencycore. La parola indica un desiderio preciso, quello di agghindarsi come qualcuno del diciannovesimo secolo. Nessuno, è vero, è stato visto per le strade vestito di tutto punto, convinto di essere in piena età della reggenza inglese e pronto ad accomodarsi nei salotti buoni per un tè con una spruzzatina di pettegolezzi. Ma il termine era e rimane attualissimo, proprio grazie al successo di Bridgerton. Un rimescolamento, a tratti pacchiano, del classico period drama. In cui i vestiti, va da sé, hanno giocato un ruolo centrale.

I puristi hanno storto il naso: i costumi non rispecchiano davvero l’epoca, orrore. Vero, ma qualsiasi prodotto audiovisivo per forza di cose deve concedersi svariate licenze poetiche. Altrimenti, come sottolinea il Telegraph, non vedremmo denti bianchissimi o tinte ai capelli. Gli stessi autori di Bridgerton, in questo, erano stati chiari. L’obiettivo, più che restituire fedelmente il periodo 1811-1820, era romanzare, romanzare e, ancora, romanzare. La costumista Ellen Mirojnick, di riflesso, pur partendo dall’età della reggenza si è spinta oltre. In maniera anche selvaggia. «Volevo qualcosa di modern e intrigante» aveva affermato.

Lo sforzo è stato notevole. Se è vero che, solitamente, i period drama sfruttano abiti di produzioni passate, a questo giro non si è badato a spese: Mirojnick e il suo team, per dire, hanno disegnato e cucito 7.500 abiti esclusivi per lo show, di cui cento per la protagonista.

Impazza lo shopping
E così, come per magia, la moda tutta ha abbracciato questa spinta. Una spinta a suo modo legata alla pandemia: la recrudescenza del virus, a inizio 2021, ha instillato in molti la voglia di grandi abiti da sera e ornamenti. Pazienza se mancavano occasioni mondane per sfoggiarli.

È stata l’app di moda Lyst a coniare il termine regencycore. Notando, fra le altre cose, che le ricerche di corsetti lo scorso inverno erano aumentate del 123%. Pazzesco. Su Tiktok, l’omonimo hashtag ha raggiunto 11, 5 milioni di visualizzazioni in poche settimane. A distanza di un anno, regencycore è stato addirittura definito il termine principale dello shopping per il 2021.

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C’è anche Emily
Se un tempo la moda era appannaggio di Sex and the City, fra un occhiolino a Manolo Blahnik e un sorso di Cosmopolitan, per effetto della pandemia c’è stato il definitivo passaggio all’universo streaming. A dettare i trend, insomma, oggi sono serie come la citata Bridgerton o Emily in Paris. E pazienza se i modaioli francesi si sono arrabbiati, parbleu!, puntando il dito contro gli abiti troppo colorati: la domanda per le scelte sartoriali più audaci della protagonista sono cresciute in modo esponenziale. Di più, le ricerche per alcuni marchi indossati sono aumentate del 200% dalla messa in onda dello show. Clamoroso.

A beneficiarne, ad esempio, è stato Chanel. Le visite al sito web della maison francese, grazie alle borsette a doppia C indossate da Emily, sono salite alle stelle. A facilitare le vendite, inoltre, ci sono piattaforme come Seek Shop, dove è possibile vivisezionare il look di un personaggio e acquistare di conseguenza.

Le previsioni, in vista della seconda stagione di Bridgerton, sono orientate al maschile. E riguardano in particolare le giacche di velluto rosso, le scarpe con il tacco e i gilet eleganti che indossavano i ragazzi dell’epoca. Se i protagonisti delle prime puntate erano infatti Daphne e lo statuario Duca di Hastings, che tanto hanno fatto sognare, le nuove si concentreranno sugli intrecci di Anthony, il fratello di Daphne.

Sia quel che sia, preparate le carte di credito: ci saranno tante trame amorose da seguire e altrettanti vestiti da comprare.