Video on demand: cresce l'offerta, ma la domanda ristagna

Il cinema svizzero c’è, ma sulle principali piattaforme di streaming si fa un po’ fatica a trovarlo. Lo dimostrano i dati presentati oggi dall’Ufficio federale di statistica (UST), che per l’occasione si è concentrato proprio sull’offerta di VoD, ovvero di video on demand in Svizzera. L’utilizzo di questi contenuti - su Netflix e sugli altri giganti del settore - è rimasto praticamente invariato tra il 2021 e il 2022 (+2%). E invariata è anche la provenienza dei film preferiti dai clienti: gli Stati Uniti, ça va sans dire.
I dati dell’Ufficio di statistica
L’UST parte da lontano nella lettura di questi dati. E torna sull’effetto boom dovuto alla pandemia. Chiusi in casa, negli anni del COVID-19, l’utilizzo di video in streaming era infatti esploso. Nel rapporto si legge: «Nel 2022, l’offerta dei fornitori di VoD in Svizzera era composta da più di 26.300 film in acquisto, quasi 28.200 a noleggio e quasi 19.400 accessibili tramite servizi in abbonamento e di streaming. Ciò corrisponde circa al 4% (film in acquisto), al 2% (a noleggio) e al 15% (in abbonamento) in più rispetto al 2021. In confronto al 2019, il primo anno per il quale sono disponibili dati dettagliati, l’aumento è stato addirittura del 25% per i film offerti in acquisto e del 17% per quelli offerti a noleggio. L’offerta di servizi in abbonamento e di streaming (+105%) è più che raddoppiata. Negli ultimi anni l’offerta è aumentata considerevolmente per tutti i tipi di VoD». Ma di fronte alla crescita dell’offerta, c’è una domanda che sembra non tenere il passo. Sì, insomma, oltre ai VoD c’è altro. «A seconda del tipo di VoD, l’utilizzo è rimasto praticamente invariato o è diminuito rispetto all’anno precedente. Nel 2022 il numero di visualizzazioni con servizi in abbonamento e di streaming è aumentato solo del 2%. Dopo una crescita di oltre il 50% nel 2019 e nel 2020 e una del 19% nel 2021, la domanda di questo servizio ristagna. Lo stesso vale per l’utilizzo dei servizi di noleggio che, nonostante un leggero aumento nel 2022, con circa 4,36 milioni di noleggi, rimane a un livello simile a quello del 2021. Il numero di film in VoD acquistati, invece, nel 2022 ha continuato a scendere, attestandosi a 0,87 milioni».
Piacciono i cartoni animati
Si diceva della provenienza dei film. Sì, i più diffusi sono quelli americani, che sono anche i più ricercati. L’UST non lo nasconde e spiega: «Nel 2022, i film europei e americani, molto diffusi sulle piattaforme di VoD, hanno rappresentato rispettivamente il 39% e il 41% dell’offerta totale». Insomma: Stati Uniti batte Europa, che a sua volta batte il resto del mondo. «Rispetto al 2019, la loro percentuale è aumentata del 40% e il loro numero ha raggiunto quasi quota 14.400. Tra il 2019 e il 2020 l’offerta di film americani è aumentata del 16%, ma da allora si è stabilizzata a circa 15.000 film. Per quanto riguarda la domanda, invece, le produzioni americane rimangono predominanti, con una quota di utilizzo che può raggiungere il 79% a seconda del tipo di VoD. I film svizzeri, che rappresentano meno del 3% dell’offerta, hanno generato una quota di visualizzazioni tramite VoD pari all’1%». Pochino, già. Ad andare fortissimo sono sempre i film d’animazione, che continuano a godere di un’attenzione particolare. «Pur rappresentando solo il 4% dell’offerta totale di VoD nel 2022, i film di animazione hanno generato il 14% degli acquisti di film, il 12% dei noleggi e L’11% delle visualizzazioni con servizi in abbonamento e di streaming. Per i documentari si osserva una tendenza opposta: hanno costituito tra l’8 e il 10% dell’offerta di VoD, generando però solo tra l’1 e il 4% delle fruizioni».
Le nuove disposizioni
Dal prossimo 1. gennaio, stando a una revisione della legge sul cinema, almeno il 30% dell’offerta proposta dalle piattaforme di streaming online (quali Netflix o Disney+) in Svizzera dovrà essere costituito da pellicole europee. Le piattaforme dovranno inoltre investire almeno il 4% dei loro proventi lordi realizzati nella Confederazione nella creazione cinematografica locale indipendente. Il Consiglio federale stima che dal 2024 verrà generato un volume di 18 milioni di franchi all’anno destinati alla creazione cinematografica elvetica e alla Svizzera come sede di produzione.