“Troppe mutande” per la Nazionale italiana: stop in dogana

In occasione dell'amichevole tra gli azzurri e l'Arabia Saudita a San Gallo, bloccati tre mezzi della Figc a Chiasso Brogeda: la Federazione ha pagato i dazi per l'eccessiva merce trasportata
Red. Online
31.05.2018 13:07

CHIASSO - In occasione del match tra Italia e Arabia Saudita, andato in scena lunedì scorso a San Gallo, gli azzurri hanno avuto qualche inconveniente sul suolo elvetico. Nonostante la vittoria per 2 a 1, i problemi per la Nazionale si sono consumati fuori dal campo: tre camion della Figc partiti da Roma sono stati infatti fermati alla dogana commerciale di Chiasso Brogeda dai funzionari ticinesi, decisi a non lasciar passare la comitiva senza il pagamento di iva e dazi doganali. Il fermo, spiega l'agenzia doganale di Montano Lucino a La Provincia di Como, è avvenuto a causa del troppo materiale trasportato per l'amichevole. Il funzionario svizzero una volta effettuato il controllo ha ritenuto che la merce potesse essere destinata alla vendita. In particolare sui mezzi azzurri sono state rinvenute circa 400 paia di mutande, un numero di scarpe giudicato sproporzionato per i 22 convocati, maglie da gioco, gagliardetti, coppe e lettini da massaggio per la fisioterapia. Al ritorno in Italia, si è ripetuta la stessa scena, ma le pratiche di sdoganamento sono state sbrigate in maniera più celere. Insomma, i funzionari doganali hanno temuto che la Federazione italiana volesse organizzare una vendita ambulante fuori dallo stadio ed è scattato il pagamento delle tasse. Ma di una cosa siamo sicuri: certamente i giocatori azzurri non son rimasti in mutande. 

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