Ultimo, idolo delle teenager innamorate

LOCARNO - Se già venerdì sera, durante l’energico e graffiante concerto di Salmo il colpo d’occhio sulla Piazza Grande di Locarno era da... Moon & Stars, nel secondo atto del Connection Festival, dedicato all’attesissimo concerto del giovane cantautore romano Ultimo, lo è stato ancora di più. Tantissime infatti le persone accorse per quello che è il più recente fenomeno del pop melodico italiano, soprattutto giovanissime ragazze che per quasi due ore hanno cantato a squarciagola tutte le canzoni del loro beniamino innalzando nel contempo i loro smartphone per non perdersi neppure un istante quello che accadeva su palco.
Entusiasmo, insomma, a mille per un personaggio la cui ricetta del successo è tutto sommato semplice: canzoni stramelodiche dalla semplicissima struttura armonica che si richiamano l’un l’altra (tanto che lo stesso Ultimo, ad un certo punto del concerto, si è confuso non sapendo cosa doveva cantare sulle melodia che stava accennando al pianoforte...) e testi tristi e malinconici che trattano di amori giovanili con il loro corredo di sogni-speranze-illusioni-delusioni. Il tutto proposto dal nostro eroe con la sua bella voce potente e calda e con un look da bel tenebroso 4.0 (ovvero ipertatuato e occhiali da sole anche nel buio più profondo). Volendo fare delle similitudini con artisti del passato potremmo definire Ultimo come l’anello di congiunzione tra Sandro Giacobbe e Michele Zarrillo con una spruzzatina qua e la del Claudio Baglioni degli inizi (quello, ricordiamolo, che per la vivacità dei suoi testi veniva nell’ambiente soprannominato «Agonia»). Una figura artistica insomma tutt’altro che rivoluzionaria, ma che funziona, eccome. E la Piazza Grande di Locarno lo ha riconfermato, regalando anche scene di fanatismo degne della migliore tradizione. Da ragazzine che, all’apertura delle porte, correvano fradicie sotto la pioggia che cadeva a secchiate urlando di gioia per essere riuscite a garantirsi un posto in prima fila, alle lacrime che bagnavano i volti di tantissime di loro durante l’ascolto dell’ennesima storia d’amore finita male da parte del loro beniamino, ai già citati cori che hanno accompagnato tutto il concerto.

Concerto che – va detto – non è stato contraddistinto da molto ritmo: a parte un paio di canzoni (Aperitivo grezzo, Ipocondria e, per certi versi la romanesca Fateme cantà) è stato una infinita sequenza di ballad simili tra loro – similitudini per altro accentuatesi nello spazio acustico in cui Ultimo si è seduto al pianoforte facendosi accompagnare unicamente da un paio di archi. Ma al giovanissimo pubblico di pulzelle in attesa del principe azzurro, è andata benissimo così... Con buona pace di Ultimo che, dal canto suo, nonostante i suoi appena 24 anni di età, ha dimostrato una padronanza della scena da consumato veterano. Affrontare lo stadio Olimpico di Roma, tra due settimane, non dovrebbe insomma essere un grosso problema.
La scaletta del concerto

Colpa delle favole
Aperitivo grezzo
Quando fuori piove
Cascare nei tuoi occhi
Quelal cosa che avevamo in mente
Sai che forse è vero
Poesia senza veli
Il ballo delle incertezze
Ti dedico il silenzio
Piccola stella
Ipocondria
Cascare nei tuoi occhi
Fateme cantà
Rondini al guinzaglio
I tuoi particolari
La stella più fragile dell’universo
Farfalla bianca
Giusy
Forse dormirai
Pianeti
Fermo
Stasera
Il tuo nome
