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Un film del Pardo racconta il lavoro al Corriere del Ticino

Il regista Ben Donateo ha presentato al Locarno Film Festival «Lorem Ipsum», cortometraggio realizzato a Muzzano - «Ogni giorno leggiamo notizie senza percepire il lavoro dei giornalisti e dei tecnici»
Mattia Sacchi
05.08.2022 06:00

Il Corriere del Ticino non è mai stato così presente al Locarno Film Festival. Non soltanto con i giornalisti che in questi giorni vi stanno raccontando le cronache della kermesse cinematografica locarnese, intervistando gli attori e recensendo i vari film in programma. Ma addirittura con un cortometraggio nel quale si racconta l’intero percorso di una notizia, dalla fase di elaborazione in redazione fino alla stampa dei giornali attraverso i quali i lettori potranno leggerla.

L’autore di questo viaggio tra la sede centrale del Corriere del Ticino e il Centro Stampa Ticino è Ben Donateo, regista ticinese emergente che ha presentato ieri, in occasione dello Special Screening dei Pardi di Domani, il suo lavoro «Lorem Ipsum».

«Durante l’ultima edizione de "L’immagine e la parola", nella quale sono stato selezionato assieme ad altri undici giovani filmmakers – racconta Donateo -, il regista Michelangelo Frammartino (vincitore nel 2021 del Premio Speciale della giuria al Festival di Venezia, ndr) ci ha invitato a riflettere su un’immagine che non sia "soltanto" tale ma che possa ambire allo statuto di "cosa", per poi sviluppare questo concetto in un corto».

Lorem Ipsum in un certo senso rappresenta il punto di passaggio di qualcosa che all’inizio non ha un reale senso e successivamente, per mano del suo autore, diventa un articolo con un significato ben preciso

Riflessioni che lo hanno portato, appunto, a Muzzano: «Ero interessato a vedere e raccontare l’intera filiera dell’informazione: ogni giorno leggiamo articoli senza percepire il lavoro di tutte le persone, dai redattori ai tecnici, che quotidianamente diventano vettori dei fatti principali che avvengono nel mondo».

«È stato affascinante – prosegue il regista 34.enne - vedere come una notizia viva, a seconda del momento della produzione, di differenti ritmi: in redazione il giornalista è seduto su una scrivania e, al di là del battito delle dita sulla tastiera, il movimento è quello mentale. Per poi diventare fisico e frenetico quando i tecnici lavorano sulle rotative e alla distribuzione dei giornali in tutto il cantone».

Un’opera, peraltro accolta molto positivamente dal pubblico del Palavideo di Muralto, piena di livelli di lettura, a partire dal titolo «Lorem Ipsum», che giornalisti e grafici conoscono bene per essere il testo in latino usato per mostrare i caratteri di una pagina ancora da comporre: «In un certo senso rappresenta il punto di passaggio di qualcosa che all’inizio non ha un reale senso e successivamente, per mano del suo autore, diventa un articolo con un significato ben preciso. Ed è quello che un redattore fa costantemente con la dichiarazione di un politico, un’immagine o un fatto di cronaca dal Ticino o dal mondo, che fino al suo intervento può essere tutto o niente. E per me è stato molto stimolante aver potuto creare, nel mio caso un corto, su un’altra creazione, come quella di una notizia».

C’è un bel fermento artistico in Ticino in questi anni, non solo nel cinema: per questo è arrivato il momento per noi giovani di raccogliere la sfida

Per questa creazione è stato necessario però usare non attori ma giornalisti e tecnici veri. «Quello che capita spesso è che i non professionisti recitino sopra le righe, esagerando i loro atteggiamenti – racconta sorridendo Donateo -. Diciamo che Marcello Pelizzari è molto più bravo come caporedattore che come attore, ma il suo impegno e la sua positività hanno comunque dato un valore aggiunto al mio lavoro. Valentina Coda, una delle protagoniste del corto, era invece molto più naturale. Mi è piaciuto vedere come ha alternato momenti dove "azzannava" la notizia ad altri più riflessivi. In particolare ad un certo punto l’ho vista da sola in silenzio e mi sono reso conto come a volte per un giornalista sia dura elaborare e metabolizzare un fatto di cronaca. In generale tutti sono stati estremamente disponibili e accoglienti con me e i miei collaboratori, ringrazio davvero il Corriere del Ticino e il Centro Stampa Ticino per averci fatto vivere questa bella esperienza».

Il Pardo è una vetrina importante per Ben Donateo, ma che tuttavia rappresenta un punto di partenza e non certo di arrivo: «Questa è la mia seconda partecipazione ed è sempre un’emozione enorme, soprattutto perché posso proporre un tema territoriale a un pubblico internazionale. E spero di riuscire a fare lo stesso nei prossimi mesi grazie a un documentario che sto realizzando in collaborazione con Nicola Bernasconi e la Rough Cat. C’è un bel fermento artistico in Ticino in questi anni, non solo nel cinema: per questo è arrivato il momento per noi giovani di raccogliere la sfida».

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