Un ritratto intimo di Martha Argerich

Nel film che la figlia Stéphanie ha girato sulla grande pianista
Antonio Mariotti
13.06.2013 23:59

Argerich, il ritratto intimo e per molti versi sorprendente che la figlia Stéphanie dedica alla madre,:la grande pianista Martha Argerich, non è da considerare il classico documentario biografico su una delle più grandi artiste del nostro tempo, con tanto di apprezzamenti critici sul suo repertorio e sul suo modo di suonare. Al contrario, in poco più di un?ora e mezza, di musica praticamente non si parla mai assecondando in pieno  la mentalità della grande Martha secondo la quale la musica non è un soggetto di conversazione ma un modo di vivere 24 ore al giorno. Ciò non significa però che nel film manchino le sequenze dedicate alle esibizioni pubbliche della grande concertista. Uno degli aspetti più riusciti del film riguarda proprio l?uso estremamente curato di tutti i materiali d?archivio. Fotografie, immagini girate dalla stessa Stéphanie da bambina con una delle prime videocamere regalatale dalla madre dopo una tournée in Giappone, interviste televisive di Martha, premiazioni, recital, una struggente scena di grande intimità tra madre e figlia risalente a dieci anni fa: tutto concorre a dar vita a un eccezionale ritratto multidimensionale che non è mai accondiscendente né tantomeno agiografico. La star emerge così, dietro le quinte, con la sua indefinibile e misteriosa umanità, talvolta estremamente femminile, fragile, indecisa e indifesa, in altri momenti (soprattutto quando siede al pianoforte) leonina, aggressiva, totalmente sicura di sé e sorprendentemente maschile fino alla punta dei capelli e a quella delle dita. Quanto a Stéphanie Argerich, co-protagonista a tutti gli effetti su un piano di assoluta parità con i genitori, si rivela ben più della «Bloody Daughter» del titolo originale del film: dopo un simile debutto non si può che sperare che in futuro si cimenti con altri progetti della stessa caratura, anche se più distanti dalla sua autobiografia.

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