Una coreografia capace di ingrandire gli spazi

«Aprire lo spazio, renderlo ancora più grande e “aumentato”. È la magia che ho immaginato per il palcoscenico del Teatro Ariston e per il Festival di Sanremo 2019: in fondo chi fa tv è un po’ un prestigiatore e io ho cercato di farlo pensando più a una “coreografia” che a una classica scenografia, grazie a una rivoluzione nell’uso dello spazio fisico e a una macchina scenica nascosta che crea un profondità di campo unica per questo luogo”. Così Francesca Montinaro – tornata a disegnare la scena del Festival della Canzone Italiana, dopo l’edizione 2013 – spiega il Sanremo che da martedì 5 a sabato 9 febbraio vedranno i telespettatori di Raiuno e nel quale anche il pubblico dell’Ariston si troverà immerso.
«Il direttore artistico Claudio Baglioni – continua Montinaro – mi ha chiesto di lavorare sul concetto di armonia e io l’ho tradotto ricreando onde armoniche in scena, e inventando un golfo mistico dei musicisti nella pancia del teatro, perché fosse la musica stessa idealmente a sostenere il Trampolino, che è poi Sanremo stesso. La scala apparirà quasi dal nulla, ma sempre al tempo della musica». Ma per una rivoluzione dello spazio come questa, è stato fondamentale il lavoro di squadra: «a partire – sottolinea – dal lavoro gomito a gomito con Mario Catapano, il direttore della fotografia, perché in una scenografia quasi “invisibile” come quella che ho pensato, anche le luci sono fondamentali per disegnare il Festival».