Uno strano signore di nome Albert Nobbs

Glenn Close, cameriere ottocentesco
Red. Online
17.04.2012 00:58

Strana persona il signor Albert Nobbs,  cameriere in un albergo di Dublino di fine Ottocento. Un uomo serio, freddo, attento a comportarsi impeccabilmente sul lavoro. La stranezza è dovuta al fatto che non è un signore, bensì una donna, aggrappata a questo travestimento che le permette di guadagnarsi onestamente da vivere in un?epoca in cui l?indipendenza femminile era un concetto inesistente a meno di non essere di buona famiglia o ben accasate. Protagonista di Albert Nobbs è una trasfigurata Glenn Close, che per questo ruolo ha ottenuto una nomination agli Oscar come migliore attrice. È un progetto che ha fortemente voluto, e che la vede anche come cosceneggiatrice. Dirige Rodrigo Garcia, Pardo d?oro a Locarno nel 2005 con Nine Lives (sempre con Glenn Close nel cast) nonché figlio di Gabriel Garcia Marquez. Le motivazioni dei personaggi non sempre sono chiarissime. Comprensibili, inizialmente, quelle di Nobbs, essere sperduto e costretto a provvedere a se stesso in un mondo di uomini, dai quali in gioventù ha subito violenza. La scelta del travestimento serve a realizzare il sogno di comprarsi un negozio di tabacchi tutto suo (è per questo che risparmia ogni centesimo). Le cose però si fanno fantasiose quando incontra un?altra come lei, Hubert (Janet McTeer), che dopo aver lasciato il marito manesco, si guadagna da vivere come pittore e si è creata una famiglia insieme a una donna. Nobbs decide, grazie al suo esempio, di doversi sposare, scegliendo, non ricambiato la giovane domestica Helen (Mia Wasikowska, l?Alice di Tim Burton).