La recensione

Chained Echoes, non fatevi ingannare dallo stile retrò

Magie, spade e tute potenziate: il fantasy alla giapponese in un gioco che è un tributo a Final Fantasy e Zelda
Paolo Paglianti
18.01.2023 19:15

Se confrontate una foto di Chained Echoes con uno screenshot di Call of Duty o molti dei videogame più recenti, non sembra nemmeno lo stesso campo di gioco. Per citare Pulp Fiction, a dire il vero non sembra nemmeno lo stesso campionato e neppure lo stesso sport. Questo perché Chained Echoes è un omaggio ai giochi di ruolo «alla giapponese», quei titoli come Final Fantasy, Chrono Trigger, gli Zelda più epici che andavano fortissimo negli anni ’90, su console mitiche come il Super Nes o il Megadrive.

Non fatevi quindi ingannare dalla grafica antidiluviana: Chained Echoes è un gioco che merita la vostra attenzione, se amate le avventure fantasy, le trame intricate e le battaglie furiose. La vicenda si svolge nella lontana terra di Valandis, martoriata da una guerra ininterrotta per secoli. Quando le tre casate sembrano aver trovato una fragile tregua, poteri oscuri si muovono  nell’ombra per far crollare ogni speranza di pace. Su questo sfondo, si muovono una mezza dozzina di personaggi: li conosciamo con delle mini avventure personalizzate che ci introducono il loro carattere e le loro abilità. Il Bardo Victor dovrà affrontare dei giochi da fiera di paese e un confronto dialettico con i nobili invitati a un party esclusivo, mentre la Principessa ribelle Lenne dovrà combattere per sventare un omicidio politico.

Le storie dei vari personaggi, un po’ come quel Pulp Fiction che abbiamo citato all’inizio, convergeranno a un incontro fatale, che formerà il vostro team e con cui affronterete l’avventura – circa 25 ore di gioco, che possono aumentare del 50% se volete esplorare ogni angolo del continente e delle location. Ed è veramente facile farsi prendere dall’esplorazione, perché non solo le location sono affascinanti (nella prima ora di gioco, visiterete un dirigibile volante, una fortezza in rovina, e le immancabili fogne sotto il castello), ma ogni angolo del gioco ha qualcosa da raccontare, un piccolo tesoro da scovare o un enigma da risolvere.

Come in tutti i giochi di ruolo «alla giapponese», una parte importante del gioco è il combattimento: qua non si scherza, si può finire male anche durante il tutorial se prendete sotto gamba i duelli. Quando incontrate un nemico, si apre una schermata apposita che vede i due team mentre si fronteggiano. Visto che non c'è movimento - i nemici stanno uno di fronte all'altro - le scelte tattiche dipendono dalla gestione dell'overdrive, ovvero una specie di termometro che misura il grado di coinvolgimento del vostro team. Dovrete usare poteri e attacchi che mantengano il livello dell'Overdrive il più possibile centrale e bilanciato, dove impartite più danni e subite meno colpi. Un sistema intelligente e abbastanza originale, che vi spingerà a usare attacchi, difese e poteri meno potenti (e quindi altrimenti inutili) per bilanciare il livello di Overdrive. 

Non vogliamo svelarvi di più rispetto a quello che vi aspetta in Chained Echoes. C’è un fascino speciale, retrò come la grafica, nel visitare le sue location e affrontare le sue battaglie. Il suo stile tra fantasy «alla giapponese», accostato però a combattimenti a bordo di robotottoni tipo Gundam, i segreti nascosti in ogni angolo, le citazioni dai capostipiti del genere che l’autore, il tedesco Matthias Linda, ha inserito un po’ ovunque.

Non è un gioco per tutti: potrete avventurarvi per Valandis solo se siete pronti a seguire moltissimi dialoghi, capire la complessa mitologia del gioco, e naturalmente accettare una grafica lontana dagli standard attuali. Per di più, tutto in inglese (o tedesco, francese e coreano): purtroppo, e questo è l’unico grande difetto del gioco per chi parla italiano, Chained Echoes non è tradotto nella nostra lingua.

Chained Echoes è disponibile su PC, PlayStation e XBox, dove peraltro è presente nell'abbonamento Game Pass. Come abbiamo detto, non è tradotto in italiano (i sottotitoli sono in inglese, francese, coreano e tedesco) e ha una classificazione di età consigliata 16+. 

 

  

In questo articolo: