La recensione

Il fascino crudele di Hollow Knight: Silksong

Un gioco così bello che anche i pirati vi dicono di comprarlo
Paolo Paglianti
04.10.2025 10:00

A un certo punto, lo odierete. Non vi diremo dove e quando, ma siamo sicuri che una certa area di Silksong vi farà venire voglia di lanciare il joypad metaforicamente contro il muro. Non fatelo, e tenete duro, perché di giochi come Silksong ne escono pochi e meritano di essere giocati.

Partiamo dall’inizio. Silksong è il seguito dell’omonimo Hollow Knight, uscito nel 2017 e che ha conquistato in modo uniforme e unanime critica e pubblico. È un «metroidvania», ovvero un gioco in cui c’è una mappa enorme da esplorare che è piena di ostruzioni, blocchi e porte che aprirete in un secondo momento. Quindi, bisogna annotarsi dove si trova quel muro apparentemente infrangibile o quel cancello che sembra inamovibile per tornarci anche decine di ore dopo quando troverete la «chiave» per superarli. «Metroidvania» deriva dall’unione di due giochi che hanno fatto la storia dei videogame – Metroid e Castlevania – e che sono stati dei maestri di queste mappe piene di punti apparentemente ciechi.

Il primo Hollow Knight ha venduto oltre 15 milioni di copie e ha permesso ai suoi sviluppatori, gli australiani Team Cherry, di prendersi tutto il tempo che ritenevano necessario per creare il seguito ideale. Inizialmente, Silksong doveva essere un DLC, un contenuto di espansione da aggiungere all’originale. Sette anni dopo, arriva invece come gioco a sé stante e naturale evoluzione del suo predecessore. Quando è uscito, ha paralizzato gli store digitali su PC e Switch per la quantità di giocatori che lo hanno comprato immediatamente. Addirittura, i pirati informatici che lo hanno hackerato, lo hanno adorato al punto da consigliare ai loro «utenti» di comprarlo per rispetto verso la qualità del gioco.

Primo consiglio che vi diamo, se non avete giocato all’originale Hollow Knight: fatelo subito. È un gioco meraviglioso, e al momento costa meno di 15 CHF. Inoltre, Silksong parte più o meno da dove è finito Hollow Knight – non tanto come «storia», ma soprattutto come livello di difficoltà. Affrontare come primo Metroidvania Silksong è una bella impresa, un po’ come salire su una Ferrari per le lezioni di guida per la patente. Magari vi divertirete, ma il rischio frustrazione è bello intenso.

Fondamentalmente, sia Silksong che Hollow Knight sono dei platform, in cui si salta con una visuale «di lato», si esplora e si combatte. La genialità dei due giochi è nella sottile difficoltà a ogni angolo, nel dove capire come cavarsela quando finite in fondo a una caverna o su una piattaforma altissima. Su come superare nugoli di nemici che hanno un punto debole, ma sta voi scoprire quale sia. E nell’affrontare dei boss di fine livello tra i più crudeli e fetenti che i videogame abbiano mai partorito. Il nuovo Silksong aggiunge un sistema di combattimento direzionale ancora più evoluto e una verticalità che nel predecessore era solo accennata. Soprattutto, si toglie i guantoni e fa di tutto per farsi odiare. Però, che soddisfazione – se terrete duro e resisterete ai suoi tentativi di cancellarlo per sempre dai vostri hard disk – quando riuscirete a battere quel boss e superare quella dannata area.

Hollow Knight: Silksong è disponibile per PlayStation 4 e 5, Xbox One e Series X|S, PC, Switch 1 e 2. Su Xbox e PC è incluso anche nel Game Pass, l’abbonamento «all you can play» di Microsoft. In ogni caso, un applauso agli sviluppatori che hanno deciso di pubblicarlo al costo di un DLC, sotto i 20 CHF, nonostante fosse praticamente certo che avrebbe venduto milioni di copie.

In questo articolo: