La recensione

L’affilatissima e delicata katana di Rise of the Ronin

Lo spietato, impegnativo e meraviglioso Giappone di fine XIX secolo
Paolo Paglianti
25.04.2024 18:00

Un po’ Assassin’s Creed, un po’ Dark Souls. Il nuovo titolo del developer Team Ninja – quelli di Nioh e Ninja Gaiden – racconta dell’odissea di un solitario samurai caduto in disgrazia e che ha deciso di affrancarsi da clan e padroni. Siamo dalle parti della fine del XIX secolo, in un Giappone che tenta in tutti i modi di arginare l’ingerenza e l’espansionismo dell’Occidente, ma al tempo stesso non vuole rinunciare a fare proprie le tecnologie militari degli invadenti visitatori. Se siete appassionati di samurai e grande schermo, è grossomodo il periodo in cui è ambientato L’ultimo samurai, con Tom Cruise. La serie TV appena uscita su Disney+, Shogun, condivide le tematiche ma è ambientata qualche secolo prima, ai tempi dei primi contatti nel XVI secolo tra Giappone e Occidente. Ad ogni modo, se vi piace il mondo dei samurai, siete nel posto giusto.

Il vostro alter ego in Rise of the Ronin è membro di un clan segretissimo, le “Lame gemelle”: una specie di polizia speciale dell’Imperatore, inviata per colpire i nemici dello shogunato. Per esempio, la sua prima missione è di salire a bordo di una nave statunitense appena approdata in Giappone e far fuori l’ammiraglio americano. Senza scendere troppo nei particolari, dopo questa missione inizia il gioco vero e proprio, in cui diventerete un Ronin, un samurai senza padrone né clan, che vaga per l’Impero del Sol Levante seguendo un suo personalissimo obiettivo, scegliendo con la propria testa cosa fare e con chi allearsi.

Dal punto di vista del gameplay, Rise of the Ronin è un gioco molto simile a titoli come Assassin’s Creed o Horizon: Forbidden West. C’è una storia “principale” che vi spinge a esplorare l’enorme mondo di gioco, che comprende tre città nipponiche e tutte le campagne attorno a loro, ma al tempo stesso è facilissimo vagare per le terre senza meta, scovando dietro ogni angolo nuove avventure e missioni secondarie. Per esempio, spesso troverete dei puntini rossi sulla mappa, che indicano la presenza di gruppi di rinnegati o banditi da abbattere per far tornare pace e ordine nell’area. Oppure, troverete dozzine di personaggi che vi affideranno dei compiti, come trovare ingredienti o altri oggetti. Generalmente, si finisce sempre a incrociare le lame con gli avversari e affettare almeno una dozzina di nemici per missione: Rise of the Ronin è un gioco che spinge molto sui combattimenti.

E fa molto bene, ci sentiamo di dire: se graficamente Rise of the Ronin non è all’altezza dei titoli più sofisticati e recenti, il suo punto di forza è proprio nei duelli, dove si sente e si vede l’esperienza dello sviluppatore nel sistema di combattimento davvero eccellente. Scordatevi di premere i tasti a caso e riuscire a cavarvela in ogni situazione. Qua ogni combattimento è una complessa e dinamica sequenza di parate, affondi e scivolate. Il vostro scopo è di abbattere il “ki” dell’avversario, la sua energia vitale, in modo che sia sfiancato e vulnerabile per il colpo finale, generalmente molto “gore” – braccia e teste volano che è un piacere. Cambiando arma e stile di combattimento, si modificano le mosse e le contromosse, ed è persino possibile abbinare una seconda arma e una pistola, per rendere ancora più varia e completa la sequenza distruttiva di attacchi e parate.

Sebbene esiste una modalità “facile” (e a nostra memoria, è la prima volta che succede in un gioco di Team Ninja), Rise of the Ronin rimane sempre un videogame assai impegnativo, pensato per chi è pronto a studiare diligentemente come attaccare e parare con una precisione quasi unica e fare molta pratica. Non siamo ai livelli delle danze furibonde e punitive di Elden Ring, ma poco ci manca. Chi preferisce un videogame alla Assassin’s Creed ambientato in Giappone più abbordabile e tradizionale, farà meglio a considerare l’altrettanto eccellente Ghost of Tsushima, disponibile sempre su PS5 e da qualche settimana anche su PC.

Se però deciderete di affrontare i duelli assai più impegnativi di Rise of the Ronin, scoprirete un gioco in cui vi sentirete davvero parte del mondo in cambiamento, e dove ogni vostra azione, scelta, decisione farà la differenza. Decidere di allearsi con una fazione piuttosto che con un’altra, risparmiare un “boss di fine livello”, assecondare le richieste di un alleato o meno forgeranno l’evoluzione del gioco.

Rise of the Ronin è disponibile su PlayStation 5, ed è tradotto nella nostra lingua. Coerentemente con il livello di violenza, ha un PEGI età consigliata 18+.

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