Le sagome cartonate di Paper Mario: Il Portale Millenario
Che è successo? Come mai Mario, la Principessa Peach, amici e nemici dell’universo del Regno dei Funghi sono diventati delle sagome di cartone? Non c’è dato saperlo, ma è uno spasso! L’originale Paper Mario è uscito nel 2000 senza focalizzarsi troppo sul perché tutto nel gioco è a dimensione cartoncini, e Nintendo ora ha sfoderato un «rifacimento» da Oscar dei remake che ci riporta nel mondo origami di Super Mario.
Manco a dirlo, siamo alle solite. La Principessa Peach è partita sulle tracce di un misterioso tesoro perduto, ed è sparita nel nulla. Tocca a noi scoprire cosa è successo, saltare in testa ai manigoldi di turno, e salvare la Principessa. Il punto di partenza è la cittadina di Fannullopoli, dove regna pigrizia e inerzia. Qua troveremo la scia di indizi che ci condurrà verso la Principessa Peach, passando attraverso location meravigliosi, puzzle coinvolgenti, mille e più battaglie con i soliti mostracci e avversari tutti nuovi.
Difficile definire Paper Mario con un genere specifico: i combattimenti sono da gioco di ruolo alla giapponese, per esempio. Quando Mario incontra qualche avversario, non deve farlo fuori con un colpo solo come nei soliti suoi platform, ma deve ingaggiare uno scontro a turni, proprio come una partita a scacchi, in cui i nostri eroi scelgono l’azione migliore – tirare una martellata in testa ai nemici, saltargli addosso, o magari utilizzare un oggetto speciale – e poi tocca ai nemici. Non sono scontri statici e ingessati, perché sia quando attaccate che quando difendete, premere il tasto o la levetta giusta con il tempismo perfetto garantisce un risultato migliore. Ogni battaglia si svolge su una specie di palco, in cui ci sono addirittura spettatori che applaudiranno ai nostri attacchi più riusciti!
L’esplorazione del mondo origami ha invece un sapore tipicamenteda «metroidvania»: i gamer definiscono così i giochi in cui si esplora un’area molto vasta, e si incontrano spesso porte chiuse e passaggi inaccessibili che verranno sbloccati successivamente. Son giochi in cui sappiamo già che gireremo come delle trottole, ricordandoci di quel punto in cui non si poteva andare avanti e di quel ponte che non riusciamo proprio a superare. Mario saltella abilmente a destra e manca e si muove come in un platform, ma è ben lontano dalle sfidanti situazioni dei classici Super Mario. L’enfasi qui posta sul gusto per l’esplorazione, più che sull’abilità e la precisione nei salti.
Non saremo soli: strada facendo, Paper Mario incontrerà amici vecchi e nuovi che si aggiungeranno al suo team, e potremo scegliere in ogni momento da chi farci accompagnare attivamente. Ogni personaggio ha attacchi specifici da sferrare durante i combattimenti, e anche abilità particolari che aiuteranno Mario nell’esplorazione – per esempio, c’è chi potrà abbattere ostacoli con il suo guscio o chi riuscirà a «aprire» passaggi nello sfondo di cartone.
Tra enigmi da risolvere, combattimenti dietro ogni angolo e una vena ironica ancora più pronunciata che rispetto ai già spassosi «soliti» Super Mario, sarà difficile annoiarsi con Paper Mario e le sue circa 30 ore di avventura nei quattro angoli del mondo origami. Ovviamente, dovreste starne alla larga se non amate gli scontri a turni, perché contano minimo per metà del gioco: in caso contrario, Paper Mario è un ottimo modo per vivere il Regno dei Funghi e il pantheon dell’idraulico più famoso dei videogiochi con una prospettiva un po’ diversa dal solito.
Paper Mario: Il Portale Millenario è disponibile solo su console Nintendo Switch. È tradotto completamente nella nostra lingua e ha un PEGI età consigliata di 3+.