Silent Hill f, il franchise horror si trasferisce in Giappone

Silent Hill f è uno di quegli horror dove è difficile, quasi impossibile smettere di giocare o semplicemente distogliere lo sguardo dallo schermo. Sai che avrai paura, che sta per arrivare un mostro ripugnante e con troppe zanne, ma devi andare avanti e vedere cosa succede. Non solo per vedere «cosa c’è dietro quell’angolo», ma anche per capire perché una cittadina del Giappone degli anni 60 viene inghiottita da una nebbia sinistra e letale con il suo terrore cieco e ricoprendo ogni cosa con dei fiorellini rosa.
Ma vi avvisiamo: sarà difficile comprendere tutto fino in fondo. Se già faticavamo a comprendere i terrori della Silent Hill originale, il paesino americano disperso tra le montagne del Maine, la nuova location nipponica rende tutto ancora più complicato. Certo, quando ti piomba addosso un mostro deforme che ha una bocca enorme al posto della faccia, è facile capire che o scappi o – se proprio sei un tipo coraggioso - lo devi prendere a sprangate. Sarà assai più complicato decifrare il simbolismo del gioco: come mai i mostri si muovono in quel modo, cosa significano i quadretti appesi un po’ ovunque o i tempietti agli angoli delle strade, e soprattutto perché i fiori rosa e rossi, che in occidente associamo all’idea di vita e rinascita, nella terra del Sol Levante siano così intimamente legati alla morte e al decadimento.
Partiamo dall’inizio: il franchise di Silent Hill non è nuovo a sfide ambiziose: il primo capitolo, classe 1999, ha definito le regole degli horror su console e PC, mentre il secondo è universalmente riconosciuto come il survival più iconico del genere – non a caso, è stato oggetto recentemente di un remake quasi perfetto, che oggi permette anche a chi nel 2000 non giocava (per gusti o età anagrafica) di scoprire un gioco imperdibile per gli appassionati di misteri, horror e jump scare pensati bene.
Con il nuovo capitolo Silent Hill f, il publisher Konami tenta un azzardo: traghettare il gioco dalla sua tradizionale location, l’omonima località statunitense (che ci ha sempre ricordato le atmosfere della serie TV Twin Peaks), nel Giappone degli anni ‘60. Giocare in casa – Konami e gli sviluppatori del franchise di Silent Hill sono più giapponesi del sushi – non sempre è un vantaggio: il nuovo capitolo parla la lingua comune degli orrori, fatta di salti sulla sedia, situazioni misteriose, personaggi criptici - sempre correndo sul delicato equilibrio tra suspense e incredulità, tra «mamma che paura andare in fondo a quella stradina» a «ok, è una situazione talmente esagerata e assurda che mi fa più sorridere che tremare.
E ci riesce, alla grande. Forse non arriva alle vette del secondo capitolo, ma la nuova avventura con protagonista la studentessa Hinako ci ha tenuto legati per la dozzina circa di ore necessarie ad attraversare il gioco e i suoi affascinati, oscuri orrori. All’inizio sembra indifesa e debole, ma il suo carattere guerriero emerge anche nel velocissimo antefatto, quando capiamo che si ribella alla cultura maschilista del Giappone di quel periodo. E poi, con l’arrivo della nebbiolina, inizia a esplorare la versione «oscura» e nebbiosa della sua Ebisugaoka, l’immaginaria cittadina giapponese che ricorda molto la Silent Hill del Maine già visitata tante volte. Sarà un viaggio molto strano, questo è sicuro. Non ci soffermeremo sui dettagli per non rovinarvi la sorpresa. Ci limiteremo a dire che, da appassionati del franchise e da pavidi esploratori di giochi horror, ci siamo divertiti parecchio. E se siete preoccupati dalla difficoltà, nessun problema: il gioco consente di scegliere tra combattimenti molto impegnativi e più semplici, con più risorse e armi a disposizione. Non solo, anche tra enigmi complicati e astrusi e una versione più immediata e facilmente risolvibile. Gli spaventi e gli jump scare, invece, rimarranno uguali per tutti.
Silent Hill f è disponibile per PC, PS5 e Xbox Series X. Il gioco è tradotto in italiano (solo testi) con audio in inglese o – ancora meglio, per «respirare» l’atmosfera horror nipponica – in giapponese. Il PEGI età consigliata, non c’è bisogno di dirlo, è 18+.