Ciclismo

A Foix trionfa Hugo Houle, Vingegaard resta in giallo

Il 31.enne ha festeggiato la sua prima vittoria nel World Tour: è solo il secondo canadese a vincere una tappa del Tour de France - Il danese ha conservato la maglia gialla difendendosi dagli attacchi di Tadej Pogacar
©Associated Press
Maddalena Buila
19.07.2022 21:05

Hugo Houle ha vinto la 16. tappa a Foix, regalando al Canada la seconda vittoria di sempre al Tour de France. La partenza pirenaica ha invece lasciato invariato il divario tra Jonas Vingegaard e Tadej Pogacar. Tre partenze per Pogacar, tre reazioni immediate per Vingegaard. Lo sloveno, che aveva annunciato l’intenzione di attaccare a tutti i costi, ha mantenuto la parola. Ma il danese ha resistito e ha conservato il suo vantaggio di 2’22’’. Il vincitore uscente ha osato attaccare sulla prima delle due salite di giornata, il porto di Lers, a circa 50 km dall’arrivo. Due volte in salita e una in discesa, per mettere pressione a Vingegaard.

Rivali in difficoltà

I loro rivali, che erano in difficoltà, sono riusciti a rimontare solo in seguito, come è stato il caso di David Gaudu. Il francese è infatti riuscito a raggiungere i primi a circa 10 km dall'arrivo, guadagnando tre posizioni nella classifica generale, salendo al 5. posto. L'altro corridore francese, Romain Bardet, è stato invece abbandonato al porto di Lers, perdendo quasi tre minuti e mezzo sui suoi diretti avversari e scendendo dal 4. al 9. posto in classifica. «Ero bloccato, mi sentivo completamente cotto. - Ha commentato Bardet all’arrivo -. Ero febbricitante, non riuscivo ad accelerare, avevo mal di testa. Un calvario. È stata una delle peggiori giornate da un po’ di tempo a questa parte. Non me l’aspettavo. Senza i miei compagni di squadra presenti dall’inizio alla fine, non ho portato a termine la tappa. Spero di riuscire a recuperare», ha aggiunto il francese.

Il primo successo

Per fare sua la vittoria, Houle si è invece staccato all'imbocco degli ultimi 40 km. Il canadese, che non aveva ancora vinto una gara internazionale dal suo debutto da professionista nel 2013, è arrivato al traguardo con oltre un minuto di vantaggio sui primi inseguitori (Madouas, Woods e Jorgenson). In lacrime all’arrivo, ha dedicato la vittoria al fratello, morto accidentalmente. «Ho pensato molto a lui in questi ultimi anni, oggi vinco per lui», ha detto Houle, mostrando la piccola croce che porta al collo. «Quando ho attaccato, era per preparare il terreno a Michael Woods - ha spiegato il vincitore della 16. tappa -. Poi ho fatto il vuoto e Michael mi ha detto di andare. Il distacco è rimasto di 30 secondi per molto tempo, era vicino, ma quando è arrivato a un minuto, ho pensato che fosse fatta. Sono stato però attento, temevo la caduta negli ultimi cinque chilometri».

Una curiosa coincidenza

Per coincidenza, uno dei direttori sportivi di Houle nella squadra Israel Premier Tech è nientemeno che Steve Bauer, l'unico vincitore di tappa canadese al Tour. Bauer, compagno di squadra di Bernard Hinault e Greg LeMond all'inizio della sua carriera professionale, vinse la tappa di Machecoul al Tour del 1988 e indossò la maglia gialla per cinque giorni, in quell'anno. La partenza a caldo nei Pirenei, tra Aude e Ariège (178,5 chilometri), era iniziata in modo triste per il team AG2R Citroën, che ha perso due corridori, i francesi Mikaël Chérel e Aurélien Paret-Peintre, asintomatici ma positivi alla COVID-19. La squadra di Vincent Lavenu è ora ridotta a tre corridori.