Automobilismo

Abu Dhabi suggellerà una stagione spaziale

Il pilota ticinese Raffaele Marciello sta per terminare un ottimo 2022 – Il 27.enne: «Il successo in Belgio è stato carico di emozioni, avendolo sfiorato per tanti anni»
La gioia di Raffaele Marciello, con i compagni di squadra Daniel Juncadella e Jules Gounon, dopo la vittoria ottenuta alla 24 Ore di Spa. © REUTERS
Maddalena Buila
02.12.2022 06:00

Una stagione spaziale quella appena conclusa da Raffaele Marciello. Anche se davvero terminata non lo è ancora. Tra pochi giorni, infatti, il pilota ticinese sarà impegnato sulle strade di Abu Dhabi. Dopo la gara inizieranno realmente le vacanze. E saranno più che meritate. Sì, perché il 2022 è stato appunto particolarmente ricco di successi per il 27.enne. «Tra i successi più grandi di quest’anno figurano sicuramente il GT Masters ADAC, il GT World Challenge Europe (Endurance e Sprint) e la 24 Ore di Spa, la quale mi ha reso particolarmente fiero e contento - racconta Marciello -. Ho infatti sfiorato tante volte questa vittoria, senza mai riuscire a conquistarla. L’emozione scaturita da questo successo è di conseguenza stata tanta. Anche tutte le altre conquiste hanno però avuto la loro importanza, contribuendo a rendere questa stagione particolarmente speciale». Una traguardo, quello raggiunto a Spa, che non è dunque stato così inaspettato. «È vero, ho flirtato con questa 24 Ore da qualche anno e ormai e la conosco. Sapevo che se non avessimo commesso errori avremmo potuto vincere. Ma questo aspetto non ha influito sull’emozione provata una volta giunti primi al traguardo».

Un lavoro di squadra

Raffaele Marciello gareggia sempre con due o tre compagni, i quali si danno il cambio al volante. «Partiamo dal presupposto che i piloti con cui corro non devono essere miei amici, ma colleghi di lavoro. Dunque conta poco se tra noi non c’è la giusta alchimia. In realtà non è nemmeno una questione a cui penso in modo particolare. Il mio scopo è fare bene la mia parte e portare la macchina più lontano possibile, cercando di agire a seconda del risultato che ottengono i miei compagni». Il dover recuperare il divario lasciato in eredità dai team partner, potrebbe però col tempo rivelarsi un aspetto frustrante. «Appena iniziato a gareggiare ammetto che qualche volta mi arrabbiavo per questo fatto. Ora, però, non capita quasi più. Non sono io che scelgo i compagni, bensì la scuderia, dunque sono consapevole che non ha senso irritarsi per una situazione che non posso controllare ne modificare».

E nel 2023?

Dopo una stagione più che buona, ecco dunque le vacanze, che dureranno circa un mesetto. «Dopo la gara ad Abu Dhabi avremo un periodo di pausa fino a metà o fine gennaio - prosegue Raffaele Marciello -. L’anno prossimo le sfide che ci attenderanno saranno quelle di sempre, perché non credo che con le belle vittorie ottenute in questo 2022 si alzerà particolarmente l’asticella. Cercheremo di riconfermarci ad alti livelli, questo sì».

Niente di speciale, dunque, nel calendario del 2023 del pilota ticinese. Ma le belle sorprese sono sempre dietro l’angolo. E il 2022, in fondo, conferma questa tesi. «È vero che nessuno inizia una stagione immaginandosi di vincere così tanto, come è capitato quest’anno, ma se accade tanto meglio».

Tra ansia e tranquillità

Attorno alla vita di un pilota, a volte non ci si pensa, ruotano anche quelle dei suoi cari. Persone che spesso restano col fiato sospeso sperando che tutto, in pista, vada per il meglio. «Sinceramente non so come vivano i miei familiari questi momenti, bisognerebbe forse chiederlo a loro. In ogni caso presumo che, se provassero tanta agitazione nel vedermi gareggiare, non mi avrebbero supportato e portato in pista da bambino. Inoltre, quello che pratico, è uno sport pericoloso fino a un certo punto». E invece come gestisce lo stress Raffaele Marciello? «Sono una persona con un’indole piuttosto tranquilla. Inoltre più una gara è decisiva e difficile più io mi diverto. Se invece il tracciato è semplice sento meno la pressione e mi pare di guidare senza troppe emozioni. Direi dunque di avere un rapporto piuttosto buono con l’ansia».