Ajla alla festa dell’atletica svizzera: «Penserò alla tecnica, non al tempo»

Gli assoluti che si svolgono venerdì e sabato al Letzigrund sono l’occasione per celebrare il centenerario della rinomata LC Zurich, ma soprattutto vogliono essere la festa dell’atletica svizzera. Dopo i fasti della stagione indoor – con le medaglie mondiali – e il frizzante debutto di quella primaverile (6 nuovi record nazionali), il movimento rossocrociato vuole confermarsi in vista dell’intensa stagione estiva che prevede i Mondiali di Eugene a metà luglio e gli Europei di Monaco il mese succesivo. Tra i nuovi primatisti, a Zurigo mancherà solo il maratoneta Abraham Tadesse, mentre Simon Ehammer (record nel decathlon e nel lungo), Annik Kälin (eptathlon), Mujinga Kambundji (22”18 nei 200 m a Berna sullo slancio del titolo mondiale indoor nei 60 m) e Chiara Scherrer (9’20”28 nei 3.000 siepi a Parigi), cercheranno di confermare i loro progressi e le loro ambizioni.
Qualcosa si muove
Mai l’atletica elvetica era apparsa così fervida e promettente: ben 12 atleti e le due staffette femminili hanno già ottenuto il limite di partecipazione per i Mondiali, mentre in 25 hanno già staccato il biglietto per gli Europei. Senza considerare il gran numero di giovani che hanno ottenuto i requisiti per le manifestazioni internazionali di categoria, tra cui con piacere annoveriamo diversi ticinesi.
Le regine della velocità
Le gare più appassionanti saranno quelle di velocità, soprattutto sui 100 m. In campo femminile il settore è esploso, tanto che un 11”50 potrebbe non bastare per la finale. Dietro una (per ora) inarrivabile Mujinga Kambundji, diverse sprinter si giocano le medaglie. Confidiamo in Ajla Del Ponte, in crescita fino all’11”34 di Parigi, che certamente non la soddisfa, ma per lei gli assoluti rappresentano solo una tappa obbligata di passaggio sulla via del completo recupero dall’infortunio invernale.
Quando la contattiamo, Ajla si sta recando all’aeroporto di Amstedam, destinazione Zurigo. «Sto bene, sono contenta di essermi preparata in Olanda, ma anche di ritornare a casa. Non è stato facile superare questo periodo post-infortunio, l’infiammazione al tendine dell’ischio e l’edema osseo si sono rivelati più problematici del previsto. Ho dovuto essere molto paziente per superare alcuni momenti di frustrazione. A Zurigo sarà come al rientro dal periodo COVID: non devo correre contro il cronometro e le avversarie, ma cercare l’esecuzione tecnica migliore e ritrovare fiducia». Per Ajla, limare un paio di decimi al tempo di Parigi significherebbe una ritrovata competività a livello internazionale. «Se togliessi un decimo a gara, ai Mondiali di Eugene sarei in piena forma. Il mio coach mi ha assicurato che sarò al 100% solo agli Europei, ma io spero che si sbagli...».
Nel confronto, lo sprint maschile langue, pur con un cospicuo drappello di giovani in piacevole crescita, tra cui spiccano anche i nostri U20 Nathan Oberti e Giovanni Pirolli. William Reais, campione europeo U23, dovrebbe far doppietta.
Le ambizioni di Ricky e Gian
Ricky Petrucciani e Gian Vetterli sono gli altri ticinesi da podio. Il primo, finora, ha corso poco, tanto che Lionel Spitz parte con un tempo stagionale migliore, ma lo consideriamo tuttavia favorito per il titolo sui 400 m. Siamo certi che Ricky abbia in serbo un’estate di fuoco. L’asconese Vetterli, da anni uno dei migliori lanciatori, potrebbe fare il colpaccio nel disco. Filippo Moggi nei 400 m e Mattia Taiana nei 400 m ostacoli, qualora si migliorassero ulteriormente, restano in agguato per il podio.
Il fenomeno Ehammer
Tutti gli occhi saranno puntati sul giovane Simon Ehammer, il personaggio copertina del nostro movimento. Col suo 8,45 m nel lungo capeggia le liste mondiali. Non aspettiamoci sempre salti da record, ma osserviamolo anche nei 110 ostacoli, dove col collega decathleta Finley Gaio sfida il primatista nazionale Jason Joseph in una gara che promette scintille. Fuochi d’artificio sicuri negli 800 m femminili, in quella che potrebbe essere la gara di maggior contenuto tecnico di questi assoluti: Lore Hoffmann e Delia Sclabas, che potremmo definire «veterane», contro Valentina Rosamilla, argento mondiale U20 e quel grande talento di Audrey Werro, campionessa europea U20. Spettacolo assicurato, si tratti di gara tattica oppure sul ritmo.