Ambrì e Lugano alla ricerca di nuove alchimie

L’hockey non è una scienza, eppure è spesso una questione di chimica. Non a caso, le squadre di maggiore successo sono quelle di cui ricordiamo il «line-up» a memoria. Nei primi due terzi di questa regular season, Ambrì Piotta e Lugano hanno modificato ripetutamente i loro terzetti d’attacco. Tra infortuni, gestione dei giocatori stranieri (portieri compresi), nuovi innesti e stravolgimenti voluti per reagire ai risultati negativi, Luca Cereda e Luca Gianinazzi hanno dovuto cercare numerose soluzioni alternative. Alcuni punti fermi, però, non sono mancati.
La svolta dal Nordamerica
In Leventina, la prima parte della stagione è stata caratterizzata della stabilità. Intoccabili o quasi la prima e la quarta linea (Pestoni-Spacek-Lilja; Grassi- Kostner-Douay), con Dauphin inseritosi gradualmente al centro di Bürgler e Kneubühler. Dopo 10 partite, ecco il primo punto di svolta, con il ritorno di Heim e Formenton dal Nordamerica e di Zwerger dall’infermeria. Con sette stranieri a disposizione e due forti attaccanti svizzeri in più, gli equilibri sono cambiati e per qualcuno c’è stato meno spazio. La prima linea è stata confermata, mentre Heim è tornato presto con i fedeli Bürgler e Kneubühler. La squalifica di Dauphin ha complicato le cose, ma ha permesso a De Luca di emergere tra Formenton e Zwerger. Al rientro del «Delfino», Cereda ha spesso schierato il québécois con Pestoni e Lilja, inserendo Spacek tra De Luca e Zwerger. Formenton non ha avuto fissa dimora, ma si è frequentemente trovato al fianco di Heim. Tra fine novembre e inizio dicembre, l’infortunio di Bürgler e i risultati negativi (5 k.o. di fila) hanno spinto il coach a esplorare nuove strade. Complici le lunghe assenze di De Luca e Kostner, le modifiche ai terzetti si sono fatte sempre più frequenti. In particolare, il «Cere» sembra averle provate tutte per risvegliare Spacek e Lilja sul piano produttivo, senza successo.
Dario e Johnny
Più che di terzetti intoccabili, è dunque opportuno parlare di affinità di coppia. Gli attaccanti biancoblù ad aver iniziato il maggior numero di partite nella stessa linea sono Pestoni e Lilja con 26, seguiti da Bürgler-Kneubühler con 23, Spacek-Lilja con 21, Spacek-Pestoni con 19, Douay-Kostner e Douay-Grassi con 18 e Heim-Bürgler con 16. In 20 gare disputate da metà ottobre, Formenton ha già cambiato 12 partner d’attacco (il suo più fedele compagno è Heim con 10 partite). In 29 gare, Dauphin non ne ha giocate più di 10 con nessun partner (i suoi «preferiti» sono Lilja e Zwerger, appunto con 10).
Terzetto magico
Passiamo al Lugano. Nelle prime 11 giornate, Carr e Thürkauf sono stati quasi sempre affiancati da Zanetti, come negli ultimi playoff. Complici gli acciacchi di Joly e Granlund, Gianinazzi non ha quasi mai potuto schierare la linea completata da Ruotsalainen che tanto aveva impressionato nelle amichevoli. Arcobello ha iniziato la stagione in un terzetto difensivo con Morini e Walker, mentre Marco Müller era al centro di Canonica e Fazzini. Le numerose sconfitte rimediate tra fine settembre e inizio ottobre hanno indotto lo staff a cercare nuove alchimie. Il 13 ottobre, contro il Berna, è così nata una prima linea magica: Carr-Thürkauf-Joly. Il Lugano, nonostante gli infortuni di Marco Müller e Canonica, oltre agli infiniti problemi di Granlund, ha trovato stabilità in ogni terzetto: Fazzini-Arcobello-Verboon, Cjunskis-Ruotsalainen-Zanetti, Gerber-Morini-Walker. A inizio novembre, con il k.o. di Walker e il ritorno di Granlund e Cormier, il «Giana» ha conservato soltanto la prima linea. Fazzini è stato più volte schierato con i due finlandesi, mentre Arcobello è tornato in una linea meno appariscente con Morini e Zanetti. In quarta si sono visti Verboon, Patry e Cormier. Il 28 novembre, per provare a rilanciare Ruotsalainen, l’ex Kloten è stato spostato dal centro all’ala, con Arcobello e Joly. In prima linea è stato promosso Granlund. L’esperimento ha però avuto vita breve: l’8 dicembre, infatti, il Lugano si è ritrovato senza Carr e Granlund, infortunati. Durante la pausa per le Nazionali si è fatto male pure Ruotsalainen. Da quel momento, alla Cornèr Arena si è navigato a vista. Il nuovo canadese Quenneville è stato costantemente utilizzato con Arcobello e Fazzini, mentre LaLeggia è passato dalla difesa all’attacco, al fianco di Thürkauf e Joly. Il nuovo anno ha portato due nuovi attaccanti: lo svedese Mario Kempe (in attesa di debutto) e Aleksi Peltonen (schierato all’esordio con Verboon e Cormier). Intanto, neppure Thürkauf e Joly hanno risollevato Ruotsalainen.
Un vero «jolly»
La coppia più inseparabile del Lugano è quella formata da Thürkauf e Carr: 26 partite insieme. Seguono Thürkauf-Joly con 19, Arcobello-Fazzini con 18, Carr-Joly e Granlund-Ruotsalainen con 14. Il «jolly» Verboon ha già giocato al fianco di tutti gli altri attaccanti tranne Müller e Quenneville.