L'evento

«Anche i mingherlini possono vincere»

Prende il via oggi a Pratteln la tre giorni di Festa federale di lotta svizzera e dei giochi alpestri 2022 — Tra gli oltre quattrocentomila spettatori attesi c’è anche il ticinese Edi Ritter, che vanta sessant’anni di esperienza. “Per me questo sport è una scuola di vita” dice il presidente dell’associazione ticinese. A settembre si svolgerà a Cadenazzo la prima festa cantonale di lotta svizzera.
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Prisca Dindo
26.08.2022 09:03

I primi combattimenti ufficiali prenderanno il via domani mattina alle 8, dopo l’inno svizzero. Ma Edi Ritter ha preferito raggiungere Pratteln già giovedì pomeriggio per evitare il trambusto sulle strade.

Inizia oggi proprio nella cittadina basilese l’attesissima tre giorni della Festa federale di lotta svizzera e dei giochi alpestri 2022.  Un evento popolare tra i più importanti del Paese che si svolge ogni tre anni.

Quattrocentomila gli spettatori attesi che vedranno affrontarsi quasi trecento lottatori provenienti da tutte le regioni del Paese.

Edi Ritter, presidente dell'associazione ticinese di lotta svizzera
Edi Ritter, presidente dell'associazione ticinese di lotta svizzera

Edi, che è presidente della associazione ticinese di lotta svizzera, è ospite onorario della manifestazione. «È per me un motivo di orgoglio» ci racconta senza nascondere la soddisfazione quando lo raggiungiamo al telefono. Del resto lui è sessant’anni che pratica questo sport.  «Per me  la lotta è una  scuola di vita – spiega – non basta essere grandi e grossi. Per vincere ci vogliono tecnica e strategia. Anche un magrolino come me può mandare a terra, o meglio, sulla segatura, un gigante. Per vincere ci vuole soprattutto una grande esperienza».

La «Schwingen», ultimamente praticata anche dalle donne,  è una forma di combattimento a due su un’area ricoperta di segatura.

Si distingue dal combattimento soprattutto per il fatto che tutte le prese sono predeterminate e che i lottatori indossano maglie o camicie e pantaloni lunghi su cui si indossa un pantalone corto da lottatore in fustagno resistente. Le gambe dei pantaloni da lottatore sono arrotolate in maniera da formare una presa.

L’obiettivo è di sbilanciare la controparte fino a farla cadere al suolo. I migliori lottatori sono detti «cattivi», anche se in realtà hanno grande riguardo per l’avversario. La lotta inizia e finisce con una stretta di mano e il vincitore deve ripulire lo sconfitto dai resti di segatura che gli sono rimasti sulla schiena.

Nell’ultima edizione del  2019 svoltasi a Zugo era bastato meno di un minuto a Stucki Christian, un gigante bernese di 34 anni,  per laurearsi re della Lotta Svizzera.

La giornata decisiva per l'attribuzione del titolo di «re dei lottatori» è prevista domenica sempre a Prattern. Come da tradizione, il vincitore riceverà in premio un toro.

La competizione del lancio della pietra di Unspunnen si svolgerà invece nel tardo pomeriggio di sabato.

«Saranno tre giorni appassionanti»  racconta ancora Edi Ritter. «Tutta la regione è in subbuglio e io spero – e così conclude - che il prossimo 17 settembre in occasione della prima festa cantonale ticinese di lotta svizzera che si svolgerà a Cadenazzo si respirerà la stessa aria».