Motociclismo

Aragona riapre il Mondiale «Venisse deciso per tre punti...»

La gara di domenica, valsa la vittoria a Enea Bastianini, ha di fatto riaperto i giochi per il titolo – L’ex pilota ticinese Marco Tresoldi: «Non mi stupisce questo equilibrio» – E poi: «Attenzione a Quartararo in Giappone»
Francesco Bagnaia, dopo il secondo posto ad Aragona, si trova a soli 10 punti di distanza dal leader Fabio Quartararo. © EPA/Javier Cebollada
Maddalena Buila
20.09.2022 06:00

Col fiato sospeso. Questa la modalità con cui si potrà vivere il finale di stagione del Motomondiale di quest’anno. Il GP d’Aragona di domenica scorsa ha infatti riaperto i giochi. Enea Bastianini si è preso la vittoria, rubandola sotto il naso al vice-leader della classifica - nonché compagno di squadra - Francesco Bagnaia. «Pecco» ha però ora nel mirino (a dieci lunghezze) l’attuale primo della classe Fabio Quartararo, vittima di una caduta durante il primo giro a Alcañiz. Adesso tutto può succedere, e ciascuna delle prossime cinque tappe potrebbe essere quella decisiva. Abbiamo esaminato questa stagione motociclistica con l’ex pilota ticinese Marco Tresoldi. Lanciamo la nostra chiacchierata partendo proprio da quanto successo lo scorso weekend in Spagna. «Mi aspettavo il dominio delle Ducati. Quello che invece mi ha lasciato un po’ basito è stato il finale di gara. Ritengo sia giusto e rispettoso per un pilota non ricevere ordini di squadra, ma sono al contempo dell’idea che Quartararo sia pericoloso. Lasciare vincere Bastianini potrebbe costare dei punti importanti alla Ducati. Dovesse scappare il Mondiale per tre punti... chissà come si ripenserà a questa gara (ride, ndr). Credo che dalla prossima tappa in poi arriveranno degli ordini di squadra, perché il Mondiale è troppo importante». A inizio stagione si diceva sarebbe stato un anno senza grandi protagonisti. La situazione attuale sembra dare conferma a quest’affermazione. «A mio modo di vedere l’aspetto fondamentale è stato il modo di lavorare dei vari team. Molti di questi si sono infatti presentati con delle ottime moto. Aspetto che porta, come diretta conseguenza, a una stagione più aperta e competitiva».

«Drive to survive» e Valentino

A differenza della Formula Uno, testimone di un esponenziale interesse negli ultimi tempi, il Motomondiale sembra aver perso un po’ di attrattività. Netflix, con «Drive to survive», che vince la battaglia contro Amazon Prime e il suo «MotoGP Unlimited», può essere la causa? «Secondo me la Formula Uno ha semplicemente un potenziale bacino di utenza maggiore - commenta Tresoldi -. Se ci aggiungiamo la scossa di energia che hanno dato i nuovi organizzatori americani della F1 e l’addio di Valentino Rossi, beh, direi che il gioco è fatto. Una volta la sfida Biaggi contro Rossi bastava per fare nascere o crescere l’interesse. Si tratta anche di periodi a ondate. Ora gli spot sono sulla Formula Uno, in futuro si vedrà. Il ritorno di Marc Márquez nel 2023 potrebbe già far cambiare gli equilibri».

Un altro spaventoso incidente

Se il Mondiale è ancora tutto da decidere, è «merito» anche di Fabio Quartararo, rimasto fuori dai giochi in Spagna dopo l’incidente che l’ha coinvolto dopo poche curve. Spaventosa la sua caduta. E inevitabile il suo ritiro. Nonostante le migliorie a livello di sicurezza, il motociclismo rimane uno sport davvero pericoloso. «È proprio così - conferma Tresoldi -. A differenza dell’automobilismo, il pilota di moto rimane molto più esposto. Oltre alle cadute, c’è anche il rischio di venire travolti da chi sopraggiunge. E purtroppo è quasi impossibile evitarlo. Sicuramente si è fatto tanto (cordoli livellati, tute all’avanguardia...), e si potrà fare ancora, per limitare gli incidenti gravi. Un esempio? È recentissima la notizia che è stato reso obbligatorio l’uso della tuta ad airbag anche nelle categoria minori. Ma è pur vero che oltre un certo limite non si può più agire».

L’impressione e il pronostico

Una stagione che sta per volgere al termine, con 24 piloti che hanno cercato di impressionare positivamente il più possibile. «A mio modo di vedere, il migliore in questo esercizio è stato il duo dell’Arpilia. Vinales ed Espargaro». Non possiamo a questo punto farci mancare la fatidica domanda. Chi metterà dunque le mani sul titolo del 2022? «Se lo sapessi giocherei una schedina, vincendo tanti soldi (ride, ndr). Faccio l’originale: o Qartararo o Bagnaia (altra risata, ndr)».

Giappone all’orizzonte

Questo weekend si correrà di nuovo, perché è tempo del GP del Giappone, dove potremo assistere a una gara diversa rispetto a quella spagnola. «Su questa pista ho corso nel 2000. È un tracciato molto tecnico, non c’è bisogno di motore. Quartararo potrà fare la differenza, piazzando la zampata decisiva».