Hockey

Atte Ohtamaa: «Non so ancora se rimarrò a Lugano»

Il difensore finlandese racconta la sua esperienza in bianconero
Atte Ohtamaa in azione con la maglia bianconera. ©CDT/GABRIELE PUTZU
Red. Online
12.10.2019 06:00

Che farà Atte Ohtamaa dopo il 3 novembre, data in cui prenderà fine il suo contratto con l’HC Lugano? La sacdenza si avvicina a grandi passi e il popolo bianconero trattiene il respiro. Il terzino finlandese ha dato solidità alla difesa del Lugano e una sua eventuale partenza costituirebbe un brutto colpo per la squadra di Sami Kapanen. Ohtamaa per il momento preferisce eludere la questione: «Qui mi trovo molto bene – spiega – ma adesso preferisco vivere giorno dopo giorno. È il miglior modo per rimanere concentrato e per aiutare così la squadra. Ho quasi 32 anni, ma non si finisce mai di imparare e io voglio crescere ancora. La mia intenzione è quella di giocare in una squadra in cui mi sento a mio agio, dove il livello degli allenamenti è alto e dove le ambizioni di vittoria sono concrete». A Lugano Ohtamaa gioca moltissimo: «Sì e questo mi piace molto. Lo staff tecnico mi affida molte responsabilità e questo è senza dubbio molto motivante».

Un hockey di alto livello

In Ticino da circa un mese e mezzo, Atte Ohtamaa spende solo parole dolci per per il Lugano: «Sto vivendo un’esperienza molto arricchente sotto tutti i punti di vista. Mi piace come si lavora qui, il club possiede una struttura organizzativa molto professionale. Inoltre sono rimasto impressionato dalla qualità e dal grande equilibrio del campionato svizzero: tutti possono battere tutti e le partite sono estremamente combattute e interessanti. Sorpreso? Non più di quel tanto. Sapevo prima di trasferirmi a Lugano che in Svizzera si gioca un buon hockey: d’altra parte i risultati ottenuti negli ultimi anni dalla nazionale rossocrociata non mentono. E anche la Champions Hockey League dice che le formazioni rossocrociate sono ormai tra le migliori in Europa. Lo scorso anno con il Kärpät avevo incontrato gli ZSC Lions: mi ero reso subito conto che si trattava di una squadra estremamente forte».

Un’integrazione rapida

Grazie alla sua esperienza e alle sue qualità, che lo hanno portato fino alla conquista del titolo mondiale con la Finlandia, Atte Ohtamaa ci ha messo poco ad integrarsi in una realtà totalmente nuova: «A dire il vero ci vuole sempre un po’ di tempo per assimilare un nuovo sistema di gioco e per conoscere compagni e avversari. Ma far parte di un gruppo così unito mi ha aiutato parecchio. Inoltre non è uno svantaggio avere un coach finlandese (sorride, NdR). Quando non sei molto in chiaro su un determinato aspetto del gioco parlare la stessa lingua dell’allenatore è una buona cosa. Ma come ho avuto modo di dire tutti i compagni hanno fatto in modo che potessi sentirmi subito a mio agio».

La giusta direzione

Intanto, dopo una partenza titubante, questo Lugano contro il Friburgo va a caccia del nono risultato utile consecutivo. Un ulteriore successo permetterebbe ai bianconeri di compiere un altro passo avanti in classifica: «Ognuno di noi punta a fare le cose giuste, sia a livello individuale che come squadra. Ultimamente siamo stati in grado di offrire delle buone prestazioni, anche se siamo tutti coscienti di avere ancora importanti margini di miglioramento. Non tutto funziona al meglio ed è normale sia così: solo la ripetizione degli allenamenti e le partite permettono di assimilare sempre di più il sistema di gioco e di creare il giusto amalgama nel gruppo. Di sicuro non tutto ciò che facciamo è perfetto, ma siamo sicuramente sulla buona strada».

Fiducia nel sistema

Il pubblico della Cornèr Arena si diverte e il Lugano è sempre uscito dal ghiaccio sotto gli applausi dei propri tifosi. Anche in caso di sconfitta, come per esempio accaduto contro il Ginevra Servette: «L’importante è sempre dare il massimo, per sessanta o più minuti, per cercare di vincere. Contro il Ginevra avevamo a lungo dominato, ma non eravamo riusciti a conquistare tre o almeno due punti. Nell’hockey a volte va così. Il campionato svizzero è però difficile e ogni punto conquistato conta: muovere la classifica permette di accumulare fiducia nei propri mezzi e di credere in ciò che si fa. Sappiamo che se applichiamo il nostro sistema come lo pretende il nostro allenatore, i risultati arrivano. E contro il Friburgo vogliamo proseguire la nostra striscia positiva».