Basket

Alex Martino, il più massagnese di tutta la SAM

Il playmaker ticinese, cresciuto in paese e nel club biancorosso, lancia gara-3 della finale: «Non avremo più diritto all’errore, ma sappiamo di essere vicini al Friburgo»
Fernando Lavezzo
04.05.2024 06:00

Più massagnese di Alex Martino, nella SAM, non c’è nessuno. «Sono nato e cresciuto qui e gioco con questa maglia sin da bambino», racconta il playmaker 25.enne, che lavora pure nell’amministrazione comunale. «Tutto questo mi motiva ancora di più a dare il massimo. Diversi colleghi in ufficio seguono la squadra e mi chiedono della nostra finale contro l’Olympic. Mi fa piacere e mi stimola. Passeggiando per Massagno, inoltre, ho la percezione che in gara-3 avremo la palestra piena. Onestamente me lo auguro, perché avremo bisogno dei nostri tifosi per riaprire la serie».

Sensazioni positive

Questa sera a Nosedo (ore 17.30) la squadra di Robbi Gubitosa è costretta a vincere dopo aver perso di misura le prime due sfide alla St. Léonard. «Siamo sotto 0-2, ma le sensazioni sono positive», dice Alex. «L’amarezza per non aver colto l’occasione di fare il break è stata metabolizzata. Sappiamo di essere vicini all’Olympic e di avere davanti a noi, potenzialmente, due partite in casa da sfruttare. Daremo il massimo. L’obiettivo è tornare a Friburgo per giocarci la bella, ma cominciamo a pensare a gara-3».

Sempre in campo

Oggi la Spinelli ritroverà il capitano Marko Mladjan, squalificato nelle prime due partite. Un rientro fondamentale a livello qualitativo e numerico: «L’assenza di Marko si è fatta sentire, sappiamo quello che può darci offensivamente, anche se mi piace sottolineare l’ottimo lavoro svolto da Brunelle Tutonda al suo posto. Una rotazione in più ci aiuterà a gestire meglio la gara, fisicamente e tatticamente, considerando che siamo già corti per l’infortunio di Yuri Solcà».

In assenza di quest’ultimo, con cui Martino si è alternato in regia per tutta la stagione, i minuti in campo di Alex sono esplosi: 36 in gara-1 della finale, 35 in gara-2. Lui ha risposto alla grande, dando un contributo per certi versi inedito anche a livello offensivo. L’impressione è che in questi playoff Martino abbia fatto un salto in avanti: «È così», conferma. «Dopo l’infortunio occorso a Solcà in gara-2 della semifinale contro il Neuchâtel, ho dovuto reagire. Vedere Yuri fuori dai giochi mi ha fatto male. Non avevo più qualcuno con cui dividere il lavoro. A quel punto, ho dovuto fare uno step a livello mentale, assumendomi più responsabilità per il bene della squadra. Più banalmente, aggiungerei che nei playoff siamo tutti chiamati ad alzare il livello. Ci stiamo giocando il titolo nazionale ed è facile trovare risorse extra».

Apprezzato per la sua intensità difensiva, ora il numero 5 deve essere particolarmente accorto nella gestione dei falli: «Ogni tanto, logicamente, mi devo un po’ risparmiare: siamo in pochi ed è importante che io possa dare il mio contributo fino alla sirena finale. Devo rimanere concentrato, commettendo fallo solo quando è strettamente necessario. O rinunciando del tutto».

Oltre i veleni

Come la finale del 2023 contro lo stesso Friburgo, anche questa è attorniata da polemiche: prima la squalifica di Marko Mladjan, poi le dichiarazioni sopra le righe di Roberto Kovac contro la sua ex squadra, andate di traverso ai dirigenti massagnesi, che hanno chiesto l’apertura di una procedura disciplinare nei confronti della guardia momò. In mezzo a tutto questo rumore, Alex Martino appare sempre tranquillo. «Io penso soltanto a giocare, focalizzandomi su ciò che succede in campo e mettendo in pratica quello che proviamo in allenamento».

Un’altra battaglia

L’impressione è che il Friburgo di Thibaut Petit non sia ancora riuscito a giocare la sua miglior pallacanestro in questa finale. Ad esempio, ha tirato male dalla linea dei 3 punti: 6 su 32 in gara-1 (18,8%), 8 su 28 in gara-2 (28,6%). Nella prima sfida l’Olympic si è salvato dominando a rimbalzo, nella seconda è stato aiutato dalle percentuali ancora peggiori della SAM (3 su 22 da 3 e 13 su 25 ai tiri liberi). «È vero, loro a livello offensivo non sono ancora riusciti a giocare come hanno fatto per tutta la stagione, ma forse è anche merito nostro. Di sicuro verranno a Nosedo per chiudere i conti e daranno tutto. Sarà una bella battaglia».

In questo articolo: