Alla fine il derby va alla SAM, ma il Lugano la fa ammattire

Ne avrebbe di storie da
raccontare, il derby che non doveva avere storia e che invece ha tenuto tutti
incollati fino alla fine. Ci sono quelle di Zinn e Warden, leader «per forza» e
stoici nel portare portato i compagni oltre il limite. O quelle di Dell'Acqua,
Mina, Matasic e Bernardinello, sbarbatelli con la faccia giusta, tosta, tanto
da guardare dritto negli occhi i campioni della SAM e non tremare un attimo,
loro come Ali, una serata a far sportellate e tenere testa a colossi come
Galloway e James. O anche Bracelli, onnipresente su tutti i fronti del campo,
un carattere visto raramente nel numero 7 bianconero. Carattere che invece ha
fatto difetto alla Spinelli, leziosa e finanche arrogante nell'approccio al
match, e per questo finita presto ad inseguire e poi incapace di prendere il
largo come la differenza di tasso tecnico avrebbe imposto. Frenata certo dal
nervosismo che ha iniziato presto a serpeggiare, e sfociato nell'espulsione di
Gubitosa, ma anche perché pure in difetto a livello tattico, sempre indietro un
giro sulle palle vaganti e punita dagli ampi spazi lasciati ai Tigers sotto
canestro, là dove Massagno avrebbe dovuto dominare per chili e centimetri e
invece ha preso schiaffoni dai piccoli luganesi, scesi in campo senza un lungo
di ruolo. Lo ha vinto comunque il derby, la SAM, perché lo sport non sempre
premia il merito quanto piuttosto il talento, quello di cui in collina
dispongono a sufficienza per girare una serata storta, mentre in riva al
Ceresio si è resistito fin dove il cuore, e i polmoni, hanno retto.
Ci si aspettava una passeggiata di salute della SAM e invece ne è uscita una partita vera. Il primo tentativo di fuga massagnese (7-9 al 2'), viene subito tarpato dai bianconeri, che di cuore e voglia si portano addirittura a +10 (29-19 al 21'). Sul -10 la SAM si ritrova quel che basta per tornare vicina (29-28 con un 9-0), e poi avanti poco prima di metà partita. Dopo la pausa la musica però non cambia, ad ogni minimo allungo massagnese i Tigers rispondono presente, trovando sempre un protagonista diverso. Con il perdurare della parità la Spinelli si innervosisce, fino all'espulsione di Gubitosa, che rischia parecchio andando faccia a faccia con Novakovic. Preludio a un quarto periodo al cardiopalma; la SAM prima trova il +6 (82-88 al 37') che sembra segnare il match, ma ancora il Lugano reagisce e torna a -1 due volte quando rimangono 60 secondi da giocare. James a quel punto trova il +3 (89-92) e dopo l'errore da tre di Dell'Acqua ci pensa Bogues dalla lunetta a chiudere i conti.
IL TABELLINO
Lugano Tigers - SAM Massagno 89-95 (27-19, 47-50, 74-74)
Spettatori: 200.
Arbitri: Novakovic, Balletta e Hohler.
Lugano Tigers: Zinn 29 (8/10 da 2, 0/3 da 3 +
13/15 t.l.), Dell'Acqua 8 (1/1, 2/9 + 1/2), Bracelli 3 (1/3, 0/2 + 1/2), Warden
27 (4/5, 6/10 + 1/1), Ali 6 (2/3 + 2/4); Mina 12 (3/5, 1/4 + 3/4), Matasic 2
(1/2), Bernardinello 2 (1/1, 0/4). NE: Hamilton, Ross.
SAM Massagno: Martino 5 (1/4, 1/2), Williams 11 (3/4, 1/1 + 2/2), Mladjan
M. 22 (5/8, 4/8 + 0/1), Andjelkovic 2 (½, 0/1), Galloway 13 (5/5 + 3/4); Bogues
18 (5/10, 1/4 + 5/6), James 16 (8/12 + 0/6), Zoccoletti 3 (0/1, 1/1 + 0/2),
Mladjan D. (0/1, 0/1), Koludrovic 5 (1/1, 1/1), Kovac. NE: Veri.
Note: Istituto Elvetico. Lugano privo di Lawrence, SAM di Stevanovic (inf.)