Basket

Anthony Polite, il giramondo è tornato a casa: «La mia esperienza al servizio della SAM»

Fermo per infortunio dall'estate del 2024, il nazionale rossocrociato è rientrato in Ticino per la riabilitazione e si è messo a disposizione del club massagnese in qualità di assistente: «Ai giovani che me lo chiedono, racconto volentieri le mie avventure tra NCAA, NBA Summer League ed Eurolega»
Anthony Polite in azione con la maglia dell’Amburgo nel 2023. © EPA/Maciej Kulczynski
Fernando Lavezzo
18.11.2025 22:57

L’ultima volta che lo avevamo intervistato, nel luglio del 2022, stava disputando la NBA Summer League di Las Vegas con i San Antonio Spurs. Tre anni e mezzo dopo, Anthony Polite è tornato a casa per rimettersi da un infortunio e per dare una mano alla SAM Massagno in qualità di assistente allenatore: «Non passavo così tanto tempo in Ticino da quando avevo 14 anni», racconta.

Oggi Anthony ha 28 anni. Tra il 2013 e il 2022 ha giocato e studiato negli Stati Uniti, il Paese di papà Mike, indimenticato protagonista con Bellinzona e Lugano. Dopo quattro stagioni alla Saint Andrews High School e cinque in NCAA con Florida State, Polite è tornato in Europa. Francia, Germania, Spagna: tre leghe di altissimo livello e grandi esperienze nelle massime competizioni continentali per club. Nel contempo, Anthony è diventato un pilastro della Svizzera. La sua carriera, lanciatissima, ha subito un brusco stop nell’estate del 2024. «Avevo da poco firmato in Giappone, con i Fukushima Firebonds, quando mi sono infortunato a un ginocchio. Lo scorso luglio ero pronto a tornare in campo con la Nazionale, ma poi mi sono rifatto male». Anche stavolta aveva già un contratto in tasca, con i francesi del Boulazac. Da allora, Polite lavora quotidianamente per tornare in campo il prima possibile. Forse a febbraio, si dice, ma lui preferisce non fissare scadenze, prendendo un giorno alla volta. Nel frattempo, ha accettato la proposta massagnese, diventando assistente di Alain Attallah: «Sono ancora in attesa del tesseramento, spero di poter andare in panchina nel weekend», ci spiega Polite. «Quando sono rientrato in Ticino per la riabilitazione, la SAM mi ha chiesto di collaborare con la prima squadra e di dare una mano ai suoi giovani. Un’offerta di cui sono grato e che mi permette di restituire qualcosa a un club in cui sono cresciuto, vincendo pure un campionato nazionale giovanile e la Coppa Ticino. Mi rivedo in questi ragazzi e nei loro desideri. Nelle ultime settimane, alcuni di loro hanno avuto tanto spazio per giocare e si sono fatti valere. Personalmente, farò il possibile per aiutarli a crescere, condividendo tutto ciò che ho imparato tra USA ed Europa. Il mio obiettivo, quando smetterò di giocare, è proprio quello di allenare».

Tra NBA e Eurolega

Molti giovani massagnesi vorranno sapere tutto dell’esperienza vissuta da Anthony alla NBA Summer League con i San Antonio Spurs: «Nel 2022 mi sono dichiarato eleggibile al Draft, ma non sono stato scelto. La franchigia del Texas, però, mi ha invitato a Las Vegas per vedermi all’opera. Non ho ottenuto un contratto, ma la ricordo come un’esperienza bellissima, incredibile. Quando la gente mi chiede di parlarne, racconto sempre di aver avuto l’opportunità di incontrare miti come Gregg Popovich, Tim Duncan e Manuel Ginobili. Erano sempre in palestra con noi ‘‘rookie’’, venivano a parlarci, a darci consigli. Oggi, negli Spurs, gioca un mio compagno di università, Devin Vassell. Sta andando forte, siamo ancora in contatto. Tanti ragazzi che erano con me alla Summer League 2022, ora giocano in Europa. Il mondo del basket è molto più piccolo di quello che si potrebbe pensare».

Come detto in precedenza, dopo quell’estate magica, Polite è tornato in Europa: «Durante la Summer League, ho firmato con l’ASVEL di Villeurbanne, club francese impegnato anche in Eurolega. Tra i miei compagni c’era Nando De Colo, un grandissimo campione. Ho avuto l’opportunità di misurarmi con un basket di altissimo livello, sia in campionato, sia nella massima competizione continentale per club. Non ero però soddisfatto del mio minutaggio, così ho pensato che per me, all’inizio della carriera professionista, fosse meglio trovare una squadra in cui poter mettere davvero in mostra le mie capacità». E così, nel gennaio del 2023, Anthony si è spostato in Germania, ad Amburgo: «Lì sono stato molto bene. Ho trovato esattamente quello che cercavo: avevo spesso la palla in mano, potevo segnare, caricarmi di responsabilità, sia in campionato, sia in Eurocup». Nell’estate del 2023, ecco il trasferimento in Spagna, nel Breogan: «La ricordo come una stagione di alti e bassi. Sono partito bene, poi, dopo un breve infortunio, sono sceso nelle gerarchie. In seguito a una positiva finestra con la Nazionale, però, ho chiuso il campionato in crescendo, tornando nel quintetto di partenza. Ho adorato la lega spagnola, dove ogni partita è una battaglia. Inoltre, ho potuto scoprire un’altra competizione, la Champions della FIBA».

Il Giappone può attendere

La voglia di scoprire nuove cose, ha poi convinto Polite a firmare in Giappone: «Volevo conoscere una parte di mondo in cui non ero ancora stato. Tanti miei amici giocavano lì e me ne parlavano tutti bene. Uno di loro ha rifiutato un sacco di soldi pur di rimanere a contatto con la cultura nipponica. Purtroppo, l’infortunio non mi ha permesso di vivere questa avventura. Ma non escludo di riprovarci in futuro. Ora, per me, conta soltanto tornare in forma al 100%. Non so se entro la fine di questa stagione avrò l’occasione di scendere in campo con la SAM, preferisco non guardare troppo lontano».

Una realtà dai due volti

Intanto, dal suo osservatorio, Anthony può analizzare la realtà del basket svizzero: «Vedo tanti giovani desiderosi di crescere, di fare un percorso serio. Sono sempre di più quelli che vanno all’estero, anche nei college americani. A livello di selezioni nazionali, maggiori e giovanili, possiamo essere orgogliosi di quanto visto negli scorsi mesi, sia a livello maschile, sia femminile. Per quanto riguarda il campionato e i club, il discorso è più complicato. Ci sarebbero tante cose da migliorare, ma servono tempo e risorse. Un campionato con più soldi e con più società desiderose di giocare le coppe europee, convincerebbe più giovani a restare, invece di cercare fortuna altrove. Tutto dipende dai progetti e dalla visione che si offrono a questi ragazzi».

In questo articolo: