Basket

È una prima storica, la SAM vola in finale

La Spinelli ha superato il Neuchâtel in gara-4 delle semifinali raggiungendo per la prima volta l’ultimo atto dei playoff, dove incontrerà l’Olympic Friburgo - Gubitosa: «Siamo stati bravi su tutti i fronti»
La Spinelli ha espugnato la casa dei neocastellani per la seconda volta in quattro giorni. ©Keystone/Laurent Gillieron
Mattia Meier
31.05.2023 06:00

«È la nostra terza finale quest’anno, una stagione incredibile fino a qui. Siamo stati bravi su tutti i fronti, ora dovremo farci trovare pronti sabato». Ha salutato con queste parole, pronunciate ai microfoni della RSI nell’immediato dopo partita, un sorridente coach Robbi Gubitosa il passaggio del turno dei suoi. Sì, la SAM è in finale. La prima della sua storia, per la squadra della collina.

Fischi finiti in fiasco

Tra lei e il titolo, adesso, c’è soltanto la nemesi per eccellenza, Friburgo. Per raggiungerlo all’ultimo atto, la Spinelli si è dovuta liberare di un’altra scimmia dalla spalla, Neuchâtel, castigatore un anno fa sullo stesso terreno che lo ha invece visto uscire di scena a questo giro, pur con tutto l’onore delle armi. Squadra mai doma quella di Trivunovic, attaccata alle caviglie massagnesi ieri come in gara-3 per quasi tutto il tempo di gioco, pur senza il suo miglior interprete, Ancrum, squalificato dopo l’espulsione di sabato. Per liberarsene Massagno si è appoggiata sulle ampie spalle dei fratelli Mladjan, a turno autentici trascinatori, ieri come in tutta la serie. Nemico pubblico numero 1, subissato di fischi sin dalla presentazione delle squadre, Marko Mladjan ha zittito tutti con i suoi 25 punti, 9 arrivati nell’ultimo quarto, con la difesa neocastellana a capirci poco. Un punto più importante dell’altro, per permettere alla sua squadra di arrivare là dove non era mai arrivata prima.

La sfida dell’anno

Intorno a loro, un gruppo che ha finalmente raccolto quanto guadagnato sul campo, cresciuto nel tempo, uno spazio temporale non racchiuso solo in questa stagione. Anche ieri la Spinelli ha gestito con lucidità il match. Una partenza forte, l’attacco controllato con sapiente pazienza e l’intensità difensiva a far lavorare il fronte offensivo ospite. Poi, presa una decina di punti di margine, lì è rimasta, pronta nel rispondere ai guizzi dell’Union, arrivato più volte anche ad un possesso di distacco. Un buco mai definitivamente chiuso perché i ticinesi, con maturità e senza indulgere nel nervosismo, hanno spesso trovato la giocata buona per fermare l’assalto, che fosse in attacco o nella propria metà campo, quella che anche ieri ha tenuto sotto i 70 punti con 3/18 dalla lunga distanza Neuchâtel. Per poi, come già sabato, fare la differenza nel finale, con i padroni di casa in evidente debito di ossigeno e Massagno a trovare nel citato Mladjan la mano con cui essere guidata in finale. Dove sabato, tra le mura amiche di Nosedo, troverà Friburgo. La sfida che in fondo aspettavamo tutti da inizio stagione, quella che la SAM ha cercato, voluto e infine preso con grande merito.