Basket

La SAM gira già, i Tigers sono un cantiere

Secondo logica, il derby di sabato ha visto imporsi la squadra di Gubitosa, che ha ben inserito i volti nuovi – In casa bianconera ci si aspetta di più dagli esterni americani Ross e Lawrence, ma promette bene la leadership di Zinn
Un duello tra Hamilton e Williams. © CdT/Gabriele Putzu
Fernando Lavezzo
02.10.2022 21:17

Con quello di sabato all’Elvetico, fanno 13 derby di fila vinti da Massagno. Lo abbiamo già scritto oggi sul nostro domenicale: alla SAM, costruita per una stagione ai vertici, è bastato spingere 20 minuti per domare i giovani Lugano Tigers, destinati a un’altra difficile stagione d’apprendimento. Soprattutto se i due esterni americani, Kimani Lawrence e Isaiah Ross, continueranno a farsi scivolare addosso le partite come hanno fatto nei primi due quarti di ieri. «Hanno sofferto la difesa aggressiva», ha spiegato il nuovo allenatore bianconero Valter Montini. «Si sono lasciati un po’ troppo intimorire, perdendo la loro personalità e l’iniziativa, indietreggiando invece di attaccare». I bianconeri hanno tanti margini di miglioramento, ma i limiti fisici sembrano difficilmente risolvibili. L’unico vero lungo, Justyn Hamilton, ha mani e movimenti interessanti, ma sotto canestro si è fatto mangiare da Jonathan Galloway. «È vero, siamo una squadra leggera e questo è un problema. Concediamo canestri facili da sotto, ma anche negli uno contro uno non riusciamo sempre a tenere il primo palleggio o il primo passo. Dobbiamo indirizzare l’attaccante verso una posizione più laterale. C’è da lavorare, dobbiamo trovare maggiore consistenza fisica difensiva, magari con i giovani». In questo momento la certezza del Lugano è il regista della Nazionale, Robert Zinn: «È un elemento di ordine, sa dare i ritmi e un’organizzazione disciplinata. Cosa che noi facciamo fatica ad avere in questo momento perché non tutti capiscono che i tiri si costruiscono con un gioco di squadra e non individualmente».

Ben più collaudato il collettivo massagnese. Dopo l’intervallo i biancorossi hanno rallentato, controllando il vantaggio di 20 punti costruito nei primi 20 minuti. Robbi Gubitoda, che ha lasciato a riposo Juwann James, ha avuto risposte positive dai giovani e dai nuovi innesti. A partire dal già citato Galloway, miglior marcatore del match con 27 punti, e da Laurent Zoccoletti. Poco spazio per l’ex bianconero Nicola Stevanovic (in campo per meno di 3 minuti). Tra i «vecchi», Marko Mladjan e Roberto Kovac sono stati gli artefici dell’allungo decisivo. L’impressione è che la SAM possa tenere alta l’intensità per 40 minuti grazie alle sue rotazioni: «È il nostro obiettivo», spiega il coach. «Se difenderemo per 40 minuti con l’aggressività vista nei primi 20 di sabato, potremo fare tante belle cose».