La Spinelli ci crede: «Dobbiamo dare tutto»

Terzo episodio oggi a Nosedo della serie Massagno – Friburgo. Sarà anche l’ultimo? I burgundi, già avanti 2-0 nella serie, chiuderanno i conti e voleranno in finale per puntare al settimo (!) titolo consecutivo? Oppure riuscirà la Spinelli ad allungare la semifinale almeno di altri 40 minuti e tenere sospesa la sentenza ancora per qualche tempo? In questi giorni di fumate bianche o nere, in collina oggi all’imbrunire sperano di vederne una che sia piuttosto di un rosso fiammeggiante. Il colore che la società invita i suoi tifosi ad indossare per gara-3 di questo pomeriggio, per infuocare una Nosedo che dagli spalti al campo cercherà di rendere la vita il più difficile possibile ai campioni in carica.
Evitando i cali di energia
Vita che i friburghesi hanno già visto complicarsi in parte in gara-2 mercoledì, laddove la SAM è riuscita a togliere qualche sicurezza all’armata guidata da Petit mettendole più di un brivido grazie ad un secondo tempo da cuore oltre l’ostacolo. Sicurezza tolta da una parte, accumulata dall’altra. L’Olympic è e rimane un 8’000 da scalare per chiunque, alle nostre latitudini, ma dopo il match infrasettimanale, in collina ora sanno che le possibilità di allungare la serie non sono poi così infinitesimali. Lo conferma anche Yuri Solcà, playmaker titolare di questi playoff per i suoi: «La nostra rimane una missione piuttosto impossibile lo sappiamo, battere Friburgo in una serie non è cosa da poco, anche solo pensare di batterli due volte consecutive, loro che in tutto il campionato hanno perso una volta. Ma noi la dobbiamo vivere un giorno alla volta, essere pronti oggi senza guardare troppo al domani. Sappiamo che abbiamo le nostre possibilità di provare a portarli a gara-4, giocheremo in casa, dove potremo trovare energie extra, ma dovremo essere pronti a dare tutto». Un po’ come successo nel secondo tempo di gara-2, con la Spinelli risalita dal -17 fino al -2: “Purtroppo all’inizio abbiamo patito la loro verve, e in parte il viaggio per Friburgo. C’è chi al mattino doveva lavorare, non dimentichiamolo. Peccato essere arrivati ad un passo dal riprenderli, ci è mancato l’ultimo tassello, ma loro lo sappiamo, appena alzi un attimo il piede, sanno come farti male». Ecco allora che la parola chiave per il successo è di fatto una: «Aggressività – ci spiega sempre in Nazionale rossocrociato –. Dovremo essere aggressivi dal primo all’ultimo minuto, come detto, appena cali di energia, Friburgo sa approfittarne. Certo è facile a dirsi, meno a farsi, almeno per noi che ruotiamo in 6/7 giocatori, tutti in pratica giocando sui 30’ a partita. L’Olympic con la sua rosa può permettersi di avere più forze fresche all’interno del match, e tenere alti i giri. Ma non è una scusa, sappiamo chi siamo, siamo pronti a dare tutto quale che sia il minutaggio da giocare».
Modalità playoff
Questione di fisico, ma anche di testa, mentalità. Quella che finora nei playoff non è mancata alla SAM: «Sì è vero – sempre Solcà –. Lo è anche però che nei quarti Marko Mladjan non c’era e questo ha costretto tutti noi a dare qualcosa in più, e avevamo voglia di eliminare Nyon dopo le sconfitte in stagione regolare. Diciamo che avevamo questo “plus” dalla nostra». Circa un anno fa, all’attuale stadio della competizione, il ginocchio di Yuri fece «crack», e frustrò la sua stagione e quella dei compagni. Forse anche per questo con l’inizio dei giochi che più contano, il livello della squadra e quello di Solcà sono saliti nettamente di giri. Cinque partite, 14.4 punti di media corredati da 7.8 rimbalzi e 7.6 assist, il posto in quintetto «rubato» a Martino e la chicca della tripla doppia (con 16 assist!) nella decisiva gara-3 nei quarti di finale. Una dimensione da tuttofare importante non solo numericamente ma anche per impatto. Lui però manifesta modestia: «Non mi piace molto parlare di me. Mi sento bene, ho più responsabilità e questo mi piace, sento di poter ripagare la fiducia e ne sono felice. Di certo sono in “modalità playoff”, ma questo vale per tutti. Avevo solo bisogno di ritrovare la forma migliore dopo i mesi di stop l’estate scorsa».